Prezzo latte: pastori sardi in rivolta

Biraghi ha da tempo siglato un accordo etico sul pecorino

878

Migliaia di litri di latte a terra, cisterne e bidoni svuotati. È la protesta dei pastori sardi che, in questi giorni, hanno organizzato diversi blitz in tutta l’Isola. Il malcontento è dovuto ai prezzi del latte: troppo bassi per coprire i costi di produzione. Pertanto, finché non sarà raggiunto un accordo i pastori continueranno a manifestare. Si stanno però definendo i dettagli per arrivare a un euro – il prezzo richiesto dai pastori – attraverso un complesso meccanismo di interventi con fondi statali e regionali. Tra gli esempi “positivi” di accordo tra produttori-trasformatori c’è quello sottoscritto dal caseificio Biraghi di Cavallermaggiore che nel 2017 diede il via al “Pecorino Etico Solidale”: un accordo di filiera “pionieristico” tra industria e agricoltura per sostenere i pastori sardi garantendo un prezzo di acquisto equo della materia prima. L’iniziativa era stata sottoscritta con Coldiretti Sardegna alla presenza dei vertici nazionali, e in particolare del Segretario Generale Vincenzo Gesmundo, che aveva espresso apprezzamenti per il progetto. I numeri ad oggi sanciscono il successo dell’operazione: oltre 180 tonnellate di materia prima acquistate da cooperative sarde per un totale di 1.600.000 confezioni di “Pecorino Etico Solidale” vendute in più di 2500 punti vendita in Italia.

Un risultato importante tenendo conto che l’indotto generato dal sistema produttivo del pecorino coinvolge in Sardegna circa 10 mila aziende zootecniche e circa 20 mila famiglie che ricavano reddito da questo prodotto. Il pecorino viene trasformato dall’azienda cuneese in “Grattuggiato fresco ricetta tipica al pecorino” e lo ha pagato il primo anno 6,20 euro più Iva al chilo («due euro in più rispetto al prezzo di mercato», come ha spiegato Leonardo Salis, presidente provinciale di Coldiretti Nuoro a La Stampa), cresciuto a 7,50 euro al kg nel 2018 (per la crescita del prezzo del pecorino romano) e confermate a 6,20 euro per il 2019. «La collaborazione con la cooperativa “Pastori Dorgali” – dice il direttore markerting di Biraghi, Claudio Testa – proseguirà con un nuovo progetto: prevede un pecorino in spicchio, dal gusto più delicato. Una nuova iniziativa studiata nel massimo rispetto della filiera 100% latte italiano e per promuovere un maggiore consumo di pecorino attraverso nuove tipologie di prodotto».