Quella in atto tra Stati Uniti e Unione Europea è una vera e propria guerra commerciale. A scatenarla è stata la sentenza dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) che ha autorizzato gli Usa ad applicare fino a 7,5 miliardi di dazi come “contromisura” agli aiuti economici che l’Europa ha concesso al consorzio Airbus, il più grande gruppo al mondo nella produzione di aeromobili (superando il colosso statunitense Boeign).
Non soltanto dazi per gli aerei (10% in più), ma anche per una lunga lista di prodotti che poco hanno a che fare con quel settore (con aumenti fino al 25%). Anche se l’Italia non ha una partecipazione nel consorzio Airbus, in quanto paese membro dell’Europa, subirà le conseguenze negative della sentenza dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. I rapporti commerciali tra Usa e Italia sono particolarmente fiorenti, a favore soprattutto del nostro Paese: lo scorso anno, sono stati importate merci per un valore di 16,6 miliardi di euro, a fronte di un’esportazione che ha toccato quota 42,7 miliardi, con i prodotti agroalimentari che rappresentano il 5% di questa quota. Tuttavia, un dazio del 25% su alcune tipologie di prodotti (come il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano e il Pecorino Romano) metterebbe in forte difficoltà un settore per il quale ci viene riconosciuta nei fatti una supremazia mondiale.