Un decalogo per riformare la Politica Agricola comunitaria (Pac) dopo il 2020.
Questa la proposta di 3.600 scienziati europei (di cui 240 italiani) per combattere la crisi climatica e proteggere la biodiversità. «Per smettere di danneggiare l’ambiente deve essere drasticamente migliorata con dieci azioni urgenti per riformarla per la sicurezza alimentare a lungo termine, per la conservazione della biodiversità e la mitigazione dei cambiamenti climatici», affermano. Stando ai firmatari della proposta, i criteri in vigore per ricevere i pagamenti sono inadeguati, essendo distribuita e redatta per finanziare pratiche che causano una diffusa perdita di biodiversità, i cambiamenti climatici e il degrado del suolo e della terra.
«Chiediamo all’Europa di utilizzare l’ampiezza delle conoscenze e delle esperienze scientifiche derivanti dalle precedenti riforme della Pac per migliorarla drasticamente, al fine di evitare un fallimento politico e un ulteriore uso inefficace del denaro dei contribuenti», aggiungono.
Una dichiarazione che arriva in un momento cruciale poiché è in corso il dibattito sul prossimo periodo di finanziamento della Pac (2021-2027), in parallelo alle discussioni sul bilancio UE post 2020, incluso quanto andrà all’agricoltura e a quali condizioni.
Questi, in sintesi, i dieci punti della proposta: trasformare i pagamenti diretti in pagamenti per i beni pubblici; sostegno per ridurre le emissioni di gas serra nel settore agricolo; sostegno per il mantenimento della biodiversità; l’introduzione di un sistema a punti per premiare gli agricoltori per i loro investimenti “verdi”; migliorare la pianificazione territoriale e attuare misure a livello paesaggistico; richiedere agli Stati di fissare obiettivi specifici, misurabili, ambiziosi, realistici e vincolati al tempo; rivedere gli indicatori perché siano conformi agli indicatori degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdg), della Convenzione per la Diversità Biologica (Cbd) e della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici; rafforzare il monitoraggio ambientale, imponendo sanzioni efficaci in caso di violazione dei requisiti; identificare e affrontare gli impatti globali della Pac, in particolare nel Sud del mondo; migliorare la governance per aumentare la trasparenza e riacquistare legittimità e fiducia pubblica.