Attenti alla provenienza

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L’origine del prodotto è più importante del costo, del gusto e della sostenibilità. E’ questo il risultato più emblematico della ricerca “Food Safety in the UE”, pubblicata di recente da EFSA – European Food Safety Authority. Il progetto, realizzato secondo il modello Eurobarometro, ha coinvolto un campione di 28.000 cittadini europei nei 28 Stati membri.

Il focus della ricerca:

– monitorare l’interesse dei cittadini dell’UE sulle tematiche inerenti la sicurezza alimentare

– identificare i fattori che influenzano le diete e le decisioni di acquisto relative ai prodotti alimentari

– individuare i principali canali di informazione sui rischi legati all’alimentazione

– valutare la notorietà del sistema di sicurezza alimentare dell’UE

Ecco, in sintesi, i risultati principali:

– I più importanti fattori per i cittadini europei che influenzano l’acquisto di cibo sono: l’origine del prodotto (53%), il costo (51%), la salubrità intesa come sicurezza alimentare (50%) e il gusto (49%). Gli elementi nutrizionali sono considerati meno importanti (44%), mentre i fattori etici (benessere animale, fattori ambientali e religiosi) occupano il gradino più basso con appena il 19% di preferenze.

Queste informazioni sono assolutamente rilevanti ed offrono indicazioni concrete per tutti gli operatori dell’agrifood.

Ma perché l’origine del prodotto è così importante? Probabilmente perché è un concetto che da solo soddisfa tutte le principali reason why richieste dal consumatore, andando ad inglobare vari fattori decisionali: se l’origine è certa, allora posso dare per scontati altri valori aggiunti come la salubrità e il gusto.

Stando all’Osservatorio Immagino Nielsen e al focus sul “richiamo dell’italianità”, il 25% del paniere analizzato (superiore a 72.000 prodotti) presenta almeno un richiamo all’origine nazionale con gli strilli “made in Italy”, “product in Italy”, “solo ingredienti italiani”, “100% italiano” e indicazioni europee come Igp, Dop, Docg e Doc, oltre ai richiami iconici al tricolore.

Come emerge dal sondaggio, la sicurezza alimentare è un tema che interessa particolarmente i cittadini europei: i consumatori si informano su coloranti, conservanti e aromatizzanti (il 72%), sulla presenza di antibiotici nella carne (66%), dai residui di agrofarmaci nel cibo (65%). È da rilevare come i due terzi dei cittadini abbiano cambiato le abitudini alimentari in seguito a informazioni ascoltate o lette sulla sicurezza alimentare: la metà di loro ha adottato un cambiamento permanente, mentre l’altra metà lo ha fatto soltanto temporaneamente.