Un programma per promuovere il Made in Italy nel mercato globale

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Raw yellow italian pasta pappardelle, fettuccine or tagliatelle close up. Egg homemade dry ribbon noodles, long rolled macaroni or uncooked spaghetti with tomatoes and basil

«È necessario rilanciare la promozione del settore agroalimentare in maniera proporzionale al ruolo che il comparto occupa nella gerarchia dell’export italiano e al ruolo che ha avuto nella tenuta del nostro Paese in un anno terribile». A dirlo il ministro dell’Agricoltura alla Cabina di Regia sull’Italia internazionale. Tre le leve su cui si deve puntare: la promozione integrata «per portare nel mondo non solo un prodotto, ma quel pezzo d’Italia da cui trae origine, in termini di territorio, cultura e stile di vita», lo sforzo di coordinamento per «lo sviluppo di risposte adeguate ed attuali ai problemi del nostro export, come la logistica globale» e la corretta commercializzazione. «Con l’Europa siamo impegnati in una vera e propria battaglia per opporci a schemi di etichettatura nutrizionale che minaccino le nostre produzioni con messaggi semplicistici. In materia di controllo ci impegniamo a difendere in tutte le sedi i nostri prodotti da contraffazioni che sottraggono profitti ai nostri imprenditori e offuscano l’immagine all’estero del nostro Made in Italy, e tengo a valorizzare i risultati molto positivi raggiunti in tutte le sedi nazionali ed estere dal nostro Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi», concludono dal ministero.