Meno cibo finisce nella spazzatura

La pandemia ha cambiato alcune brutte abitudini degli italiani

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Se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno, questa pandemia con la quale conviviamo ormai da un anno ha portato anche qualche beneficio. C’è una maggior attenzione alla salute, gli acquisti sono più oculati e si spreca meno cibo. Lo dicono i dati forniti dall’osservatorio Waste Watcher, che parlano di un 12% in meno di alimenti che finiscono nella pattumiera. Tradotto in cifre, significa salvare dall’immondizia 3,6 chili di cibo per ogni italiano, 222 mila tonnellate in tutto, per un risparmio economico attorno ai 376 milioni di euro. Cifre importanti che, tuttavia, rappresentano una piccola goccia di fronte ai 10 miliardi che – sempre sulle stime dello stesso osservatorio – si sprecano in tutto il mondo.

Per Andrea Segré, professore di Politica Agraria all’Università di Bologna, la riduzione degli sprechi in tempo di Covid è dovuto a un cambio delle abitudini degli italiani che, consumando più pasti tra le mura domestiche, programmano gli acquisti alimentari con maggior oculatezza, tralasciando le offerte della grande distribuzione.