Nei primi sei mesi dello scorso anno (prima dell’esplosione della pandemia), l’import di frutta italiana in Cina è cresciuta del 79%. Cifre record, ma piccole se paragonate alla potenza economica del gigante orientale che importa complessivamente 13 miliardi di dollari di prodotti agricoli dal resto del mondo (la quota che spetta a quelli dell’agroalimentare italiano è di 26 milioni di dollari).
Al momento, in Cina è possibile esportare kiwi, arance, limoni, nocciole e conserve, ma «si sta lavorando per ampliare la gamma di prodotti», come dicono da Ice Agenzia Cina. In Italia, invece, arrivano numerosi prodotti agricoli cinesi. Più di quelli che esportiamo, tanto che la nostra bilancia commerciale è in passivo per 105 milioni di dollari.
Secondo gli esperti, ci sono tutte le condizioni per consolidare e potenziare gli scambi commerciali agricoli con la Cina, tanto che al Macfrut di Cesena (la principale fiera italiana del settore) si è parlato anche di creare nel Nord-Est dell’Italia un hub nazionale per favorire l’esportazione.