Se lo scorso anno complessivamente le esportazioni italiane sono scese di quasi il 10%, soltanto il settore agroalimentare è in netta controtendenza, con un aumento dell’1,8% delle spedizioni verso l’estero, per un valore di 46,1 miliardi (massimo storico).
Un record ottenuto nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown in tutti i continenti della ristorazione che ha pesantemente colpito la cucina italiana, ma anche favorito il ritorno in tutti continenti alla preparazione casalinga dei pasti con il boom delle ricette Made in Italy.
«L’Italia può ripartire dai punti di forza con l’agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia – commenta Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti Piemonte -. Certo, a livello internazionale, occorre impiegare tutte le energie per superare le politiche dei dazi e degli embarghi che hanno colpito e lo stanno ancora facendo alcune eccellenze del Made in Piemonte. Il Recovery Plan rappresenta dunque una occasione unica da non perdere per superare i ritardi accumulati e aumentare la competitività delle imprese sui mercati anche esteri».