Quella cascina presa all’asta

L’evoluzione dell’azienda agricola gestita dalla famiglia tachis

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Ritratti – A Monte Sabotino lavorano i fratelli Roberto ed Ezio, con il supporto delle nuove generazioni

CARMAGNOLA 

A pochi passi da Carmagnola, c’è la Cascina Sabotino, azienda agricola con circa 150 vacche da latte gestita dai fratelli Roberto (1967) con il figlio Lorenzo (1995), ed Ezio (1970) Tachis.

LE ORIGINI

Come abbiamo visto nello scorso numero di “Agricoltura e Cibo”, la famiglia Tachis affonda le sue radici a Cascina Isonzo, in località Casanova, dove il bisnonno Giovanni (classe 1902) e la bisnonna Caterina Fabaro (1911) si trasferiscono all’inizio degli anni Trenta.

Un’azienda, con annesse una settantina giornate di terra, fatta realizzare tra il 1922 e il 1925 dall’Opera Nazionale Combattenti disboscando l’intera area e data in prelazione ai reduci, affinchè si potessero rifare una vita dopo le difficoltà patite nella Grande Guerra. I Tachis non avevano partecipato al conflitto, ma riuscirono a rilevarla nel 1926.

Nasce qui la dinastia dei Tachis grazie ai dieci figli nati in appena vent’anni. Lucia, del 1932, fu la prima, seguita da Agnese (1933), Antonio (1936), Orsolina (1937, suora missionaria per cinquant’anni tra Brasile e Africa che scoprì la sua vocazione nella vicina abbazia di Casanova), Giovanni (1939), Domenica (1942), Tommaso (1945), Ottavio (1947), Michelangelo (1949) e Carlo (1952).

IL VIAGGIO IN OLANDA

Nel 1964 il bisnonno Giovanni vendette tutte le vacche piemontesi decidendo così di rinnovare le bestie. La metà, una quindicina, fu acquistata in Olanda, le altre erano di razza piemontese.

All’inizio degli anni Sessanta, Giovanni, il secondo maschio della famiglia conobbe ad una festa a Carignano Teresa Albera di Borgata Tetti Bagnolo che sposò il 24 ottobre 1966.

Nel 1966, dopo un lungo rilancio di offerte all’asta, nonno Giovanni e Teresa (coadiuvati dai familiari) acquistarono cascina Monte Sabotino e nella nuova proprietà, composta da 80 giornate di terreno, una piccola stalla e una casa, andarono ad abitare con Roberto, il primo figlio appena nato. Nel 1970 la famiglia si ingrandì con Ezio e nel 1974 con Elena che, una volta sposata, si è traferita a Carignano dove attualmente è impiegata di banca.

Nel 1970 venne costruita una nuova stalla che poteva avere fino a 64 vacche in lattazione a stabulazione fissa e con un nastro per il trasporto del letame; era presente un impianto di trasporto latte che, dopo qualche anno, venne collegato a un frigo per la refrigerazione.

L’anno successivo fu piantato un pozzo per l’irrigazione dei campi che aumentò di molto la produzione. Gli animali non venivano più mandati al pascolo e, grazie all’uso dell’insilato di mais coltivato nei terreni di proprietà della cascina, la produzione di latte era arrivata a 12-14 litri al giorno.

Nel 1990 l’abbandono della stabulazione fissa e la costruzione di paddock all’esterno della stalla con una fila di auto-catturanti per la stabulazione libera.

È proprio negli anni Novanta che la famiglia si ingrandisce: nel 1994 Roberto si sposa con Daniela Tuninetti, una ragazza che conosceva da sempre, da cui nacquero i figli Lorenzo (1995), Alessandro (1996) e Vittoria (2004).

Nel 1995 il secondogenito Ezio conosce Elena Capello da cui avrà Simone (1996) e Fabrizio (1999).

Dei cinque nipoti per ora soltanto Lorenzo, diplomato in agraria all’Istituto Superiore Baldessano Roccati di Carmagnola, ha deciso di continuare a lavorare nell’azienda di famiglia dove diventa coadiuvante nel 2015, subito dopo aver terminato gli studi.

Nel 2011 viene costruita una nuova stalla con struttura in ferro e in legno per le vitelle dai 4 ai 20 mesi con una capienza di 70 animali dove era presente una lettiera permanente divisa in box. Gli animali vengono divisi per età e vengono con il tempo spostati di box in box per garantirgli una struttura adatta alle loro necessità e ai loro bisogni. Nel 2013, infine, è stata costruita una nuova sala di mungitura, sempre a lisca di pesce ma 7+7 con stacchi automatici e più moderni.

Se negli anni Ottanta e Novanta la coltivazione del peperone aveva dato importanti soddisfazioni alla famiglia Tachis, ora hanno preferito concentrarsi sul mais per dare alle vacche cibo a chilometri zero.

Oggi in azienda, dove sono presenti circa 150 vacche in lattazione, oltre ai figli Ezio e Roberto collaborano anche la moglie Daniela e il figlio Lorenzo.

Una azienda che ha voglia di crescere e innovare sempre di più, ma con una spada di Damocle sulla testa. Più dei cugini, i Tachis verranno coinvolti nella decisione nazionale di istituire un centro raccoglimento scorie nelle campagne carmagnolesi.

A Roma hanno infatti stabilito che a circa 300 metri in linea d’aria, in direzione Villastellone, potrebbe essere costruito un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e, le fasce di rispetto, obbligheranno Cascina Sabotino a cedere alcune giornate di terra al demanio.

Insieme ai vicini, i Tachis hanno protestato più volte e sperano che questa decisione possa essere rivista.

1902
In località Casanova, nasce Giovanni il capostipite della famiglia
1939
Arriva Giovanni, secondo figlio maschio, nato dall’unione con Caterina, mamma di dieci figli
1964
Il viaggio in Olanda per acquistare i nuovi capi
1966
L’acquisto all’asta della Cascina Sabotino, che gestirà poi Giovanni, con i figli Roberto e Ezio
1990
Abbandonata la stabulazione fissa, si costruisce la nuova stalla
2015
Entra in azienda come coadiuvante Lorenzo, figlio di Roberto