Consapevoli solo con informazioni complete

Le scelte dei consumatori non possono essere indirizzate da indicazioni parziali

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Fornire ai consumatori informazioni chiare per aiutarli nella scelta dei prodotti, promuovendo regimi alimentari sani e sostenibili, è una delle azioni suggerite dalla strategia europea Farm to fork.

Per farlo, secondo la Commissione serve un’etichettatura nutrizionale armonizzata, da collocare sulla parte anteriore dell’imballaggio. Tra le ipotesi in considerazione, le cosiddette etichette a semaforo che classificano un alimento sulla base della quantità dei singoli nutrienti. Una soluzione pratica, ma parziale.

La proposta, infatti, apre un dibattito: è sufficiente fornire ai consumatori un’informazione semplificata per aiutarli in una scelta alimentare migliore? Basta un’etichetta per indirizzarli verso una dieta più sana e sostenibile?

Non sarebbe forse necessaria un’adeguata campagna d’istruzione per meglio far comprendere le ricadute delle scelte alimentari?

L’unico modo per fare scelte consapevoli è essere consci ed informati. È quindi necessario conoscere l’importanza degli alimenti, dei nutrienti che apportano, del loro ruolo nell’ambito della dieta, così da poterli integrare in maniera corretta con le abitudini, il patrimonio culturale, le tradizioni e, non ultimo, le specifiche necessità individuali.

Assolatte apprezza l’obiettivo della strategia “Farm to fork” di facilitare il passaggio a diete più sane e sostenibili, ma ciò non può prescindere degli indirizzi forniti dalle linee guida di corretta alimentazione. Il concetto di diete salutari va ben oltre la mera valutazione di singoli nutrienti o la distinzione tra alimenti buoni e cattivi. Qualsiasi alimento deve essere considerato in base alla quantità e alla frequenza di consumo in relazione alla dieta complessiva ed il latte ed i prodotti lattiero-caseari rientrano nelle raccomandazioni di molti Paesi per le loro qualità complessive ed il loro contributo alla salute.

Assolatte ritiene quindi essenziale evitare soluzioni semplicistiche, direttive e discriminatorie che, lungi dall’aumentare la consapevolezza dei consumatori, potrebbero portarli a diete squilibrate attraverso l’esclusione inappropriata di importanti micro e macro nutrienti. Qualunque schema di etichettatura nutrizionale dovrebbe essere in linea con le raccomandazioni dietetiche ufficiali, scientificamente fondato, informativo, volontario, armonizzato a livello europeo e non discriminatorio. Uno schema che poco sembra avere in comune con i sistemi codice-colore attualmente in uso in alcuni Paesi europei.

«Ringraziamo quindi il Governo italiano per il grande lavoro che sta facendo nel promuovere a livello europeo l’adozione di un sistema informativo e non direttivo, che permetta l’inclusione nella dieta di tutti gli alimenti in base al giusto equilibrio di porzioni e frequenze e non discriminatorio. Insomma, un sistema che difende allo stesso tempo la corretta informazione del consumatore e del giusto riconoscimento degli alimenti nell’ambito di una dieta sana, equilibrata e sostenibile. Un lavoro che va a sostegno di tutto il settore agroalimentare italiano e che si scontra con filosofie di informazione nutrizionale molto distanti dalle nostre – dichiara il presidente di Assolatte Paolo Zanetti -. Ogni apertura a sistemi di etichettatura nutrizionale con codici a colori che classificano i prodotti in buoni o cattivi rappresenta una seria minaccia sia al diritto dei consumatori ad avere una efficace informazione nutrizionale, sia ai prodotti alimentari salutari che stanno alla base della dieta mediterranea, come latte e formaggi».

Assolatte