È un dato confortante quello che arriva dal sesto rapporto annuale dell’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale sull’uso di antimicrobici: in tutto il mondo, tra il 2016 e il 2018, si è assistito a una diminuzione complessiva del 27%. Progressi simili sono stati riscontrati nell’uso di antibiotici per la promozione della crescita, una pratica vietata in Europa, ma ancora diffusa in molti Paesi: l’uso di antibiotici negli animali sani per stimolare la crescita è stato per molto tempo un modo comune per aumentare la produttività negli animali da reddito, ma non è più utilizzato in quasi il 70% dei Paesi del mondo.
«In un mondo più globalizzato e interconnesso che mai, questo è un positivo passo avanti in quanto mostra che un numero crescente di allevatori, proprietari di animali e professionisti della salute animale in tutto il mondo stanno adattando le loro pratiche per utilizzare gli antimicrobici in modo più cauto. Questi sforzi contribuiscono a proteggere la salute di tutti. Ma molto di più deve essere fatto per preservare le nostre opzioni terapeutiche e superare la diffusione delle malattie infettive», dice la dottoressa Monique Eloit, direttrice generale dell’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale.