Per un consumatore europeo su due, secondo gli ultimi dati diffusi da Eurobarometro, è il prezzo il fattore più importante al momento dell’acquisto di un cibo. Seguono il gusto, la sicurezza alimentare e la provenienza della materia prima. Poi la composizione dei nutrienti, l’impatto produttivo sull’ambiente e sul clima.
Ma in Italia, patria della buona tavola, è soprattutto la provenienza degli alimenti e la sicurezza alimentare a influenzare gli acquisti (59%), seguiti dal gusto e solo dopo dal prezzo finale.
Per quanto concerne la sicurezza alimentare, in testa alle preoccupazioni degli europei ci sono i residui di pesticidi e residui di antibiotici, ormoni o steroidi nella carne. Un numero minore di persone teme le malattie delle piante (11%), l’uso delle nuove biotecnologie nella produzione alimentare (8%) e le nanotecnologie applicate ad essa (5%).
Per gli italiani sono i residui di antibiotici, ormoni o steroidi nella carne (57%) l’argomento più discusso e anche la maggiore fonte di preoccupazione nell’ambito della sicurezza alimentare, seguiti dalle malattie animali (36%).
Bernhard Url, direttore esecutivo dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare): «Dal nostro ultimo sondaggio del 2019 sono successe molte cose, non ultime una pandemia mondiale e lo scoppio di una guerra in Europa. Tali eventi hanno avuto conseguenze drammatiche, e non sorprende che per molti europei l’aumento del costo della vita influisca più di prima sulle scelte alimentari. D’altra parte la sicurezza alimentare rimane importante per molti di essi, ed è incoraggiante vedere che quasi la metà si preoccupa di mangiare in modo sano nella stessa misura in cui si preoccupa dei rischi alimentari».