È stato recentemente pubblicato l’ultimo report della FAO sulla capacità del suolo d’immagazzinare carbonio, azione fondamentale per migliorare l’inquinamento atmosferico. I suoli possono fungere sia da fonti che da pozzi di carbonio e molte praterie, che contengono circa il 20% degli stock di carbonio organico mondiale, hanno subìto perdite a causa di attività umane come il pascolo intensivo del bestiame, le attività agricole e altre attività di utilizzo del suolo.
Secondo il rapporto, la maggior parte delle praterie del mondo ha un bilancio del carbonio positivo, il che significa che il terreno è stabile o ben mantenuto. Tuttavia, è stato riscontrato un bilancio negativo in Asia orientale, America centrale e meridionale e Africa a sud dell’Equatore. Questa tendenza, tuttavia, a detta della FAO potrebbe essere invertita stimolando la crescita delle piante, catturando il carbonio nel suolo e proteggendo il carbonio nei suoli altamente organici, come le praterie seminaturali (non gestite dall’uomo). Nella gestione del bestiame, ciò potrebbe anche significare l’attuazione di misure di pascolo rotazionale, pianificato o adattativo per gli animali.