L’export verso la Cina traina la ripresa

Produzione di latte stabile, cresce l'interesse straniero per i formaggi

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Gli impatti negativi dell’invasione russa dell’Ucraina, i conseguenti elevati costi dei fattori produttivi e l’inflazione alimentare continuano a pesare sui mercati agricoli e sulle decisioni di acquisto dei consumatori. Gran parte dell’Unione Europea ha anche sperimentato siccità invernali dopo l’estate calda e secca dello scorso anno, peggiorando la disponibilità di acqua nelle regioni con riserve idriche già scarse. Con queste premesse, la Commissione Europea ha predisposto un dossier sulle prospettive a breve termine del mercato agricolo, che potrebbe risentire favorevolmente del calo dell’inflazione energetica e della maggior disponibilità di fertilizzanti.

La produzione di latte dell’Unione Europea è rimasta piuttosto stabile nel 2022, sebbene con un contenuto inferiore di grassi e proteine del latte, e quindi una ridotta disponibilità per la trasformazione: è stato il clima particolarmente caldo e secco che ha avuto un impatto negativo sulla qualità e sulla disponibilità di erba e colture foraggere, oltre a imporre uno stress sulle vacche da latte. Nel complesso, la mandria da latte potrebbe ridursi dell’1% e la produzione complessiva dello 0,2%, ma sul lato positivo, le esportazioni di formaggi potrebbero crescere del 2%, trainate da una ripresa della domanda in Cina e da una domanda stabile di Regno Unito e Stati Uniti.