Stop ai nomi “ingannevoli”

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C’è una proposta di legge, depositata in Parlamento, per punire severamente le aziende che utilizzano impropriamente la denominazione “latte” per indicare prodotti alimentari che tali non sono, in accordo con il trattato europeo che risale ormai a oltre dieci anni fa. La proposta, forte del fatto che l’uso ingannevole di tali denominazioni danneggia l’intera filiera, prevede sanzioni dai 3 ai 24 mila euro per chiunque commercializzi prodotti alimentari utilizzando denominazioni che violano il regolamento europeo, individuando nell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione delle frodi (in capo al ministero dell’Agricoltura) l’autorità per comminare le multe. Il settore lattiero-caseario in Italia è uno dei pilastri dell’economia e dell’industria alimentare, con un fatturato di oltre 18 miliardi di euro e più di 35 mila addetti.