Un Natale Regale a Nichelino

6

Situata a pochi chilometri da Torino, Nichelino è indissolubilmente legata alla Palazzina di caccia della vicina frazione di Stupinigi, che negli ultimi anni sta vivendo una grande rinascita.

Con la sua posizione pianeggiante, la città è stata in passato un importante punto di passaggio per le truppe e le merci sulla via verso il confine francese.

Duramente colpita nella Seconda Guerra Mondiale, quando i suoi cittadini subirono numerosi rastrellamenti ed eccidi, ha poi conosciuto un boom economico sotto la spinta dell’industrializzazione. Oggi fa parte dell’Area metropolitana di Torino e nel 2000 ha ufficialmente ricevuto il riconoscimento di Città. Città che ci viene raccontata direttamente dal suo sindaco Giampiero Tolardo che sottolinea come si sia concretizzato, nell’ultimo periodo in particolare, un grande lavoro di recupero delle tradizioni e delle radici: «Un percorso che ha portato a una nuova identità, perché se è vero che negli anni ’60 e ’70 c’è stato un forte sviluppo industriale, è altrettanto importante riconoscere, promuovere e valorizzare la tradizione agricola di questo territorio».

La Palazzina di caccia, tra le residenze sabaude più prestigiose, patrimonio Unesco, fulcro di questa “rinascita”, diventa protagonista indiscussa anche a Natale, popolandosi di elfi e bancarelle.

Sindaco, in cosa consiste il recupero della vocazione storica messo in atto e quali opportunità sta offrendo?

«Da molti anni portiamo avanti un lavoro di natura identitaria e di valorizzazione dei poderi che ci sono attorno alla Palazzina di caccia di Stupinigi. Un impegno che ha sancito, nel 2016, il protocollo fra le Città di Nichelino e Orbassano e i Comuni di Beinasco, Candiolo, None e Vinovo. Due anni più tardi sono state coinvolte anche la Regione Piemonte, la Città di Torino, la Fondazione Ordine Mauriziano e l’Ente di gestione delle Aree dei Parchi Reali. Tutti insieme, nel Distretto Reale Stupinigi, operiamo per la programmazione di azioni volte a far conoscere le risorse naturali e il territorio sia del parco che della Palazzina. Una promozione culturale ed economica, dai campi alla ristorazione».

Produzioni agricole che sono anche state raccolte sotto un marchio.

«La DeCo Distretto di Stupinigi è un’ulteriore opportunità di valorizzazione. Un’attestazione che garantisce la tipicità dell’origine dei prodotti e delle attività, finalizzate alla creazione di filiere virtuose insieme alla promozione di un turismo sostenibile. Abbiamo eseguito uno studio sui grani antichi che ha portato alla produzione di pane con la farina locale, prodotto che sta riscuotendo un certo successo per la qualità della materia prima. Si affiancano altri progetti di natura agroalimentare, penso ad esempio a un particolare tipo di birra con il pane raffermo, ma anche di stampo economico e per l’ambiente. Un esempio ancora è la produzione di miele. Senza dimenticare l’ambito sociale dove stiamo realizzando un’iniziativa con la pasta fatta con la farina dei campi di Stupinigi e il basilico coltivato a Nichelino. Attorno alla Palazzina di caccia le iniziative non hanno fatto che crescere, richiamando visitatori non soltanto per la storicità del luogo ma anche per gli eventi che ospita, uno su tutti il Sonik Park con i suoi concerti di artisti internazionali in una location unica per bellezza e fascino».

Che cosa c’è in serbo in occasione delle festività natalizie?

«Natale Reale, dove per Reale si intende sia il riferimento ai luoghi in cui soggiornavano i Reali sia lo sguardo al mondo reale. A dicembre alla Palazzina di caccia si ricrea la magica atmosfera delle feste, con il Villaggio degli Elfi ricco di attrazioni, i laboratori, le storie e i giochi. E poi l’immancabile casa di Santa Claus ma anche le bancarelle in un ambiente riscaldato e coperto per trovare idee regalo artigianali e solidali. Il tutto accompagnato da street food. Ci terrei a ringraziare la AD Eventi e Comunicazione che si occupa dell’organizzazione di questa bellissima manifestazione».

Un’altra vetrina per i prodotti locali è la festa patronale di San Matteo.

«Ogni anno a settembre la manifestazione rinnova una tradizione con le proposte del territorio, ma penso anche alla festa patronale di Stupinigi e al Carnevale che apre le sfilate con carri da tutto il Piemonte. Le nostre maschere, Monsù Panatè e Madama Farina, semplici e in abiti popolari, richiamano il nostro prodotto tipico. La volontà di recuperare il Carnevale è nata anche grazie al gruppo di volontari che si è costituito attorno all’Officina della Memoria, dedicata alla storia e alle tradizioni».

A proposito, quanto è attivo il volontariato a Nichelino?

«Sono felice di poter dire che siamo ricchissimi da questo punto di vista. Oggi abbiamo ben sette comitati di quartiere gestiti da volontari. Possiamo contare su associazioni che operano in campo culturale e legato alle manifestazioni ma anche per il sociale e credo fermamente nella responsabilità, per chi amministra, di dare loro il giusto spazio per poter crescere. Ricoprono un ruolo prezioso e strategico. Un esempio è sicuramente la libreria Il Cammello gestita interamente da volontari uniti dalla passione per i libri».

C’è un’altra caratteristica curiosa di Nichelino, i suoi dipinti sulle pareti urbane. Che cosa ha portato a ribattezzarla “città dei murales”?

«In effetti Nichelino possiamo dire che è sempre più la città dei murales, una strada promossa dall’Assessorato alle Politiche giovanili, intrapresa diverso tempo fa e che prosegue nell’ottica di un recupero urbano capace di coinvolgere i giovani che imparano un po’ di quest’arte direttamente dagli street artist di fama internazionale che giungono a Nichelino per realizzare la loro opera. Anche in questo caso i personaggi immortalati sui muri degli edifici hanno un legame con il territorio, penso a Piero Angela, Primo Levi, Italo Calvino e Don Lorenzo Milani. L’iniziativa non si ferma ed è sempre in divenire».