L’Europa vuole maggior trasparenza

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Un milione di firme per chiedere etichette alimentari chiare

Dell’oltre 1 milione di firme per chiedere più trasparenza sulle etichette, presentata ai rappresentanti del Consiglio europeo, la quasi totalità (85%) è stata raccolta in Italia.

In prima linea, supportata anche dal ministro all’Agricoltura Teresa Bellanova, c’è Coldiretti, cui si sono affiancati i maggiori sindacati agricoli di Francia, Spagna e Grecia.

«Finora l’Unione Europea ha avuto un atteggiamento incerto e contradditorio, obbligando a indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi e le marmellate, per il miele ma non per lo zucchero», spiegano da Coldiretti, sottolineando come la mobilitazione europea sia evidente segnale di un’esigenza sentita da consumatori e produttori di tutto il continente.

«Un’esigenza di chiarezza condivisa dalla stragrande maggioranza dei consumatori europei che ritiene necessario superare le attuali politiche sull’origine del cibo per contrastare un fenomeno, quello dei falsi e dei tarocchi, che solo all’Italia costa oltre 100 miliardi di euro all’anno nel mondo», continuano dall’associazione di categoria.