La società Quadrifoglio è stata la fortuna di due famiglie
MARENE
C’è una piccola cappella lungo la strada che separa le due cascine. Un tempo, quando nella stalla tutto si faceva a mano, i bidoni venivano lasciati all’ombra del campanile. La mattina, un furgoncino ritirava il latte munto dalle aziende della borgata, senza doversi così arrampicare sulla ripida salita che divide Sperina Alta da Sperina Bassa. Qualche bidone, pochi litri e tanta fatica. Nella cascina del papà di Agostino, così come in quella del padre di Gianfranco. Due famiglie, due aziende, due piccole realtà che grazie alla caparbietà dell’ultima generazione oggi contano 350 capi (170 in mungitura), con una produzione quotidiana di 55 quintali di latte. La ricetta della “Quadrifoglio” è stata semplice: unire le forze per continuare una tradizione e affrontare le sfide. Una scelta consapevole, in controtendenza rispetto alle abitudini, che ha portato e sta portando frutti. Così come quella per arrivare in cascina, anche la strada che ha portato alla “Quadrifoglio” non è stata in discesa. Ci sono stati momenti di fatica e sacrificio, ma ampiamente ripagati.
SPERINA ALTA
Nel ciabot di Sperina Alta, agli inizi del secolo scorso, nonno Agostino Fissore si occupa degli animali. Classe 1907, sposato con Anna Giobergia (anche lei del paese), nella piccola stalla (oggi utilizzata come magazzino) accudisce una decina di piemontesi insieme al fratello Silvestro. Sono gli anni del fascismo e della guerra, che nonno Agostino riesce a evitare perché la famiglia si allarga. Infatti, proprio quando avrebbe dovuto partire per ilfronte nasce Silvio (1941), quarto di sette figli (Annamaria, Domenica, Maddalena, Giuseppe, Andrea, Piero), e la lettera di richiamo viene strappata. Intanto, anche la famiglia del fratello cresce: sette eredi per Silvestro che, nel dopoguerra, decide di prendere un’altra strada. Agli inizi degli anni Cinquanta, a Sperina Alta rimane soltanto Agostino. Nella vecchia stalla gli animali aumentano (fino a una trentina di capi), i figli crescono, qualcuno si sposa e si trasferisce altrove. A prendere le redini dell’azienda insieme al papà rimane Silvio, che nel ’71 decide di sposarsi con Anna, anche lei Fissore. Tecnica e tecnologia non erano ancora entrate in stalla. Tutto si fa a mano, dal fieno alla mungitura.Il primo grande investimento è la costruzione della nuova stalla, nel 1977. Silvio decide di ampliare e diversificare l’attività, affiancando alle vacche piemontesi le prime frisone da latte: una sessantina di capi in più, che daranno il via alla riconversione dell’allevamento completato nel ’95. Ad aiutare Silvio arriva in soccorso Agostino (classe ’78), l’ultimo dei tre figli (Sandra e Monica le sorelle maggiori), che fin da piccolo respira la vita di campagna. Terminata l’Agraria a Cussanio, il servizio militare e un’esperienza lavorativa in un’impresa di mangimi, nel 2001 Agostino diventa ufficialmente titolare dell’azienda. Tre anni più tardi si sposa con Adriana Fiorito, da cui nasce Giulia. Sono anni di fermento, non solo in cascina, ma in tutto il comparto zootecnico. Anni in cui in Agostino matura l’idea di gettare il cuore oltre l’ostacolo, archiviare una stagione turbolenta e ripartire con una nuova avventura. Avventura che non si sarebbe sognato di cominciare se non avesse avuto a fianco il cugino Gianfranco.
SPERINA BASSA
A cinquecento metri di distanza da dove oggi si mungono gli animali, c’è la stalla di Sperina Bassa. A mandar avanti la cascina, all’inizio del Novecento, c’è nonno Giacomo Gerbaldo (classe 1888). Qualche animale nella piccola stalla attaccata a casa, sudore nei campi e sacrifici. Sposato con Anna Fissore, può contare sull’aiuto dei due figli. Finché le forze glielo consentono continua a dare una mano in azienda, ma è poi il secondogenito Giuseppe (1934) a caricarsi sulle spalle tutto il peso dell’attività. Negli anni Cinquanta, nella stalla ci sono una quarantina di vacche, da cui si riescono a mungere una cinquantina di litri. Invece di salire fino alla chiesetta in cima, i bidoni vengono lasciati lungo la strada, assieme con quelli di altre due cascine: in tutto sei, poggiati sopra una panca, coperta da un telo durante l’estate. Nel ’62 il matrimonio che, oltre che dar vita a una nuova famiglia, getta le basi per la “Quadrifoglio”. Giuseppe sposa Angela Fissore, sorella di quella Anna che nove anni più tardi sceglierà Silvio come compagno di vita. Non passano molti anni che la famiglia si allarga, prima con Agnese, poi con Mariateresa e infine con Gianfranco (classe ’68), destinato a portare avanti l’attività del papà. Cresciuto in mezzo agli attrezzi agricoli, terminate le medie, per il più giovane della famiglia arriva il momento di entrare in azienda. Il ’77 è l’anno della riconversione alle vacche da latte: a causa del risanamento, si ricomincia da capo con 27 danesi, sempre nello stesso posto, finché nel ’93 non arriva l’occasione per Gianfranco (nel frattempo diventato titolare dell’azienda agricola) di ampliarsi, acquistando una vicina stalla in grado di ospitare un’ottantina di capi. Prima a bidoni, poi con il trasporto latte, cresce la produzione a Sperina Bassa. Crescono anche le persone che abitano quelle mura, dopo il matrimonio con Marilena Tecco (’96) e l’arrivo di Ilaria .
LA SOCIETA’
Si arriva al 2007, l’anno della svolta, l’anno in cui i cugini capiscono che da soli non sarebbero riusciti a superare il delicato momento che stava attraversando il settore e che soltanto unendo le forze sarebbero riusciti ad affrontare con più tranquillità gli investimenti necessari per restare competitivi. Nasce così la società “Quadrifoglio”, si costruisce la nuova stalla a Sperina Alta (140 capi in stabulazione libera) e la sala mungitura (da 14 postazioni). Due anni più tardi inizia la ristrutturazione della stalla di Agostino e quello successivo di quella di Gianfranco. Poco per volta l’azienda comincia a lavorare a pieno regime, contando oggi più di 300 animali e rendendo necessario l’assunzione di un dipendente per aiutare nella mungitura. Una scelta, quella di diventare un’unica realtà, che è stata vincente e che – raccontano i protagonisti – rifarebbero senza pensarci due volte.
Sperina Alta
Il capostipite Agostino Fissoew si divide dal fratello Silvano; il figlio Silvio porta avanti la tradizione, che sarà poi continuata dal nipote Agostino
Sperina Bassa
Giacomo Gerbaldo comincia l’attività nei primi del Novecento; il secondogenito Giuseppe prende le redini per poi passarle al figlio Gianfranco
Quadrifoglio
Nel 2007 i due cugini (da parte di mamma) fondano la nuova società agricola