La speranza è che, anche questa volta, l’Europa riesca a porre un freno all’ennesimo tentativo d’imitazione di un prodotto d’eccellenza italiano all’estero.
A giugno, la Commissione dovrà pronunciarsi sulla richiesta, avanzata dalla Slovenia, di utilizzare la denominazione “aceto balsamico” per misture generiche. Solo qualche settimana fa, la Corte Suprema tedesca ha confermato la tutela dell’Igp modenese in Germania, contro imitazioni o prodotti che ricordavano furbescamente nel nome il prodotto italiano. Complessivamente, il mercato dell’aceto balsamico vale quasi un miliardo di euro (calcolando il costo d’acquisto, compreso quello all’estero) ed è il quarto prodotto Igp italiano per volumi.