Agroalimentare, forza italiana

La ventiduesima edizione di Cibus a Parma ha confermato l'importanza strategica del settore

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La ventiduesima edizione di Cibus, manifestazione dedicata ai prodotti enogastronomici italiani che si è svolta a Parma dal 7 al 10 maggio, è stata un’edizione da record per numero di presenze (75 mila) ed espositori presenti.

Tra gli oltre tremila stand allestiti nell’area fieristica di Parma, c’era anche quello della Biraghi SpA, il caseificio di Cavallermaggiore che quest’anno taglia il traguardo dei 90 anni di attività e che in questa occasione ha presentato agli attori del settore il proprio nuovo logo e la nuova immagine di marca.

Tra i temi protagonisti della kermesse i prodotti DOP e IGP, che secondo l’analisi di Nielsen, se utilizzati come ingredienti all’interno di prodotti industriali contribuiscono nei punti vendita a una crescita delle vendite al valore con un +14% e a volume del +9,6%.

Nel corso dei 4 giorni del salone di riferimento dell’agroalimentare italiano sono state presentate più di mille novità di prodotto, tra i quali i lecca-lecca musicali, l’uovo vegetale e lo chutney all’aceto balsamico di Modena. Tra le principali tendenze, da segnalare quella legata a salute e benessere, con protagonista il collagene, presente in numerose bevande e alimenti.

Tra le novità più interessanti anche l’applicazione dell’intelligenza artificiale per contrastare le contraffazioni alimentari, con il progetto Nina, promosso dal Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana Dop, per tutelare un’eccellenza del nostro agroalimentare (primo marchio Dop per importanza del Centro-Sud Italia e il terzo tra i formaggi Dop italiani) contro le fake-mozzarelle e contrastare il fenomeno dell’Italian sounding.

Cibus ha acceso un riflettore sull’export del food Made in Italy, che nel decennio 2013 – 2023 è stato del 27% rispetto al 12% della media europea, secondo i dati dello studio Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Un risultato che ha portato i prodotti agroalimentari italiani venduti all’estero a sfiorare i 64 miliardi di dollari, circa il 10% dell’export europeo (679 miliardi di dollari), collocando il nostro Paese al quarto posto nel 2023 per sviluppo dell’export in Europa.

Il settore alimentare Made in Italy guarda con sempre maggior interesse al mercato americano, che considerando retail e alcolici vale 1.500 miliardi di dollari. Il Made in Italy è considerato dal 94% degli italiani il principale ambasciatore dell’italianità nel mondo, secondo una ricerca di Federalimentare-Censis, che ha evidenziato la centralità dell’industria alimentare nelle future scelte in Europa.

La 22ª edizione è stata accompagnata come sempre dall’iniziativa Cibus Food Saving, promosso dal Banco Alimentare, per recuperare i prodotti che gli espositori scelgono di donare, così da distribuirli alle organizzazioni caritative convenzionate in Emilia-Romagna, che aiutano le persone in difficoltà sul territorio.

Cibus – 120mila mq di superficie espositiva distribuita su 8 padiglioni – ha offerto uno spaccato completo del settore alimentare italiano, presentando in fiera tutto il meglio dei principali settori dell’agroalimentare Made in Italy: prodotti freschi, carni, salumi, prodotti lattiero-caseari, piatti pronti e surgelati, oltre a pasta, conserve e condimenti, pilastro del nostro export agroalimentare.