Con circa 2,2 milioni di ettari coltivati a bio, l’Italia è tra i Paesi europei più green.
Ha la più elevata percentuale di superfici bio sul totale (17,4%), contro una media europea del 9% cui si aggiunge il primato degli operatori (86.144).
L’Italia è anche il primo Paese in Europa (secondo al mondo) per l’export di alimenti bio, con oltre 2,9 miliardi di euro, circa il 6% di tutto l’export agroalimentare nazionale.
A fronte di una produzione in crescita verso l’ambizioso obiettivo delle politiche Ue, che con il Green Deal con la strategia Farm to Fork punta ad arrivare al 25% di superfici coltivate con metodo biologico entro il 2030, i consumi hanno fatto evidenziare per la prima volta una leggera flessione.
«Il biologico ha un ruolo importante, soprattutto in questo periodo contrassegnato da emergenze e insidie climatiche perché rappresenta lo strumento ideale per migliorare le abitudini alimentari. Come sottolineato dalle politiche europee, è fondamentale fare cultura e trasferire con chiarezza ai cittadini i valori del biologico.
Il biologico rappresenta un’opportunità strategica in campo economico e al tempo stesso un approccio efficace che comporta notevoli benefici per la salute delle persone e dell’ambiente», dichiara Paolo Carnemolla, segretario generale FederBio.