L’esperienza di Biraghi fa scuola. Dopo aver sottoscritto l’accordo per il Pecorino Etico Solidale, che da sei anni porta sulle tavole dei consumatori un formaggio remunerato al giusto prezzo ai pastori, Coldiretti Sardegna replica l’iniziativa firmando un protocollo d’intesa con Fratelli Ibba, Fdai e Stc Carni per stabilire il prezzo dell’agnello di Sardegna Igp, che non potrà essere pagato sotto i costi di produzione stabiliti da Ismea (5,62 euro al kg da vivo).
«Un accordo storico perché finalmente il prezzo scaturisce da una equa contrattazione nel rispetto di tutte le componenti della filiera, a cominciare da chi produce – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna e del Consorzio dell’agnello Igp di Sardegna Battista Cualbu -. La nuova norma è uno strumento nato a tutela dell’anello debole della filiera. Adesso spetta a noi attuarlo e farlo rispettare fermando le speculazioni. Questa è la linea da seguire e da estendere a tutti i settori agricoli. Chi acquista un agnello Igp di Sardegna negli scaffali dei Fratelli Ibba sarà sicuro di portare a tavola un prodotto oltre che sardo al 100%, buono e genuino anche etico perché paga il giusto prezzo al pastore».
«Come organizzazione abbiamo costruito degli accordi di filiera virtuosi, come quello che abbiamo siglato in Sardegna nel 2017 con il caseificio Biraghi che garantisce una equa remunerazione del latte ai pastori. Oggi, oltre ad avere dalla nostra la tutela della normativa, abbiamo trovato un altro serio interlocutore nei Fratelli Ibba che hanno capito l’importanza del prodotto locale ed etico riconoscendo il giusto prezzo, e comunque non sotto i costi di produzione, alla parte fondamentale della filiera, il produttore», afferma il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba.