CARAMAGNA – Passeggiando sotto i portici medievali di Caramagna si respira la storia di un luogo che affonda le radici in un lontano passato, con il nome del Comune apparso fin dal 1026 in un documento di Corrado II re di Germania e d’Italia.
Situata in provincia di Cuneo ma con uno sguardo verso il Torinese, Caramagna è cresciuta grazie anche alle aziende che vi si sono insediate. Una realtà, quella industriale, che si intreccia con la tradizione legata all’agricoltura e all’allevamento, come ci racconta il sindaco Francesco Emanuel.
È ancora vicina, nelle menti e nel cuore di molti, la morte del noto imprenditore Dario Osella, che ha dato i natali all’omonimo caseificio. Che cosa ha rappresentato per il paese?
«Dario Osella era una persona molto apprezzata e stimata. Aveva un carattere allegro ed esuberante, amava scherzare, ma era sempre rispettoso ed educato con tutti. Lo vedevo sovente, anche per via del mio lavoro, per oltre quarant’anni come impiegato in municipio. Del signor Dario vanno ricordate però soprattutto le notevoli doti di imprenditore che hanno permesso di creare lavoro e dare benessere a tanti caramagnesi e non solo. Viveva per la sua azienda, ma amava profondamente anche il suo paese Caramagna a cui ha dato grande visibilità a livello nazionale. Certamente era un personaggio per certi versi fuori dagli schemi. Come non ricordare la bicicletta con una targa che riportava la sua data di nascita, o quando aveva partecipato alla trasmissione di Enzo Tortora, Portobello, portando un progetto fantasioso, impossibile, ma che aveva saputo suscitare la curiosità di molti».
Di che “progetto” si tratta?
«Era una sorta di ricovero per galline che, se nutrite con il cioccolato, avrebbero poi dovuto fare delle uova al cioccolato. Lui era così. Giocava su queste cose e la gente in qualche modo lo seguiva».
Qual è stata la ricaduta del caseificio Osella sul paese in termini di crescita e occupazione?
«Le Fattorie Osella è la più longeva e importante azienda caramagnese, che nel corso degli anni non ha mai avuto criticità aziendali offrendo numerose opportunità lavorative e incidendo anche sull’aumento della popolazione. Siamo passati dai circa 1900 abitanti negli anni Sessanta per arrivare ai 3050 di oggi, il che non è poco.
Tale incremento è stato determinato naturalmente anche da altre aziende che operano nel nostro paese: Lamicolor, Silver Car, Golden Car, Embo, Imballaggi Piemontesi, citando quelle che hanno un maggior numero di addetti. Sono tante le realtà industriali e artigianali che operano sul territorio, dando lavoro a più di 800 dipendenti. Nel corso degli anni, Dario Osella, con la costante collaborazione dell’amata moglie Anna Carlotti, non solo ha dato lavoro portando benessere nella nostra Comunità, ma ha finanziato numerose opere per il paese, come il restauro di alcune chiesette dei borghi; è stato di supporto a tante associazioni locali e alla Parrocchia, ha aiutato molte persone in difficoltà, operando sempre con grande discrezione.
Sono certo che i figli Gino e Rossella, cercheranno di tener viva la memoria dei loro genitori, continuando ad operare con quei principi e quei valori che sono stati loro trasmessi».
La festa patronale, a settembre, dedicata alla Beata Caterina de Mattei, propone ogni anno una mostra della razza bovina piemontese.
«A Caramagna lo sviluppo industriale, avvenuto dopo gli anni Sessanta, non ha penalizzato l’agricoltura e l’allevamento. Quello di Caramagna Piemonte è uno dei pochi comuni nella pianura intensiva cuneese ad avere sul suo territorio una presenza importante di prati stabili, si tratta di circa 1500 giornate. Queste superfici prative non avvicendate rappresentano un elemento di garanzia della qualità della carne di razza bovina piemontese che qui viene allevata e del latte destinato alla produzione casearia.
Riproporre ogni anno la mostra bovina è quindi un modo per mantenere vive le nostre tradizioni, a cui teniamo particolarmente e un’occasione per promuovere e valorizzare un prodotto di eccellenza della nostra regione.
Negli ultimi anni l’esposizione bovina è stata organizzata nell’area degli impianti sportivi, un po’ decentrata ma sicuramente più ampia e adatta a ospitare un evento di quel genere. Gli impianti sportivi sono un nostro fiore all’occhiello con campi per le varie discipline e una vasta zona in cui si possono ospitare anche manifestazioni soprattutto dedicate ai ragazzi, organizzate ad esempio dal Gruppo Giovani. Quell’area, come altre strutture presenti oggi a Caramagna, si deve al sindaco Andrea Brunetto, scomparso due anni fa, che amministrò la città per ben 47 anni consecutivi».
Caramagna vanta anche un’invidiabile riserva naturale, il Bosco del Merlino, diventato area protetta nel 2019.
«Sì, sul nostro territorio è anche presente la riserva naturale del Bosco del Merlino, con un’estensione di circa 353 ettari, di cui 50 a bosco. Dal 2019 fa parte del Parco del Monviso e rappresenta una delle ultime foreste planiziali della pianura piemontese; per le caratteristiche della sua flora e della sua fauna è un territorio importante per la biodiversità.
In passato praticamente ogni famiglia di Caramagna aveva un pezzo di terreno in questo bosco e lo usava per fare legna. Oggi il sito offre la possibilità di svolgere attività didattiche a contatto con la natura soprattutto per i bambini e ragazzi e di effettuare piacevoli passeggiate a piedi e in bicicletta.
Recentemente è stata installata una panchina gigante che attira molti visitatori».