Eurostat ha pubblicato un’analisi dei prezzi e degli affitti dei terreni coltivabili nel 2020, rilevando notevoli differenze tra i vari Stati membri. Lo Stato con gli affitti più alti è l’Italia (una media di 837 euro all’anno), e in particolare la regione del Friuli-Venezia Giulia.Il valore dipende da una serie di fattori, siano essi nazionali (leggi), regionali (clima, vicinanza alle reti) e di produttività (qualità del suolo, pendenza, drenaggio e così via), nonché dalle forze di domanda e offerta.
Lo Stato con il più alto costo per l’affitto di un ettaro di terreno coltivabile o pascolo permanente è ancora l’Italia , seguita da vicino dai Paesi Bassi (819 euro in media nel 2019). La media regionale più alta è stata rilevata in Friuli-Venezia Giulia (1.714 euro), dove è leggermente più del doppio della media nazionale.
L’affitto di terreni agricoli nel 2020 è in media più economico in Slovacchia (57 euro per ettaro), sebbene le regioni meno care dell’Ue siano Mellersta Norrland e Övre Norrland in Svezia (34 euro per ettaro nel 2020).
Il prezzo medio per l’acquisto di un ettaro di terreno coltivabile è invece più alto nei Paesi Bassi (una media di 69.632 euro nel 2019). I prezzi più bassi sono stati registrati in Croazia.
La più forte crescita dei prezzi di acquisto tra il 2011 e il 2020 per un ettaro di terreno coltivabile si è verificata in Romania e in Repubblica Ceca (entrambi con un aumento di cinque volte). Altri forti rialzi sono stati registrati per Estonia e Lituania, Bulgaria, Ungheria e Polonia. I prezzi sono aumentati anche nella maggior parte degli altri Stati membri. L’eccezione degna di nota è stata la Grecia, dove il costo è sceso.