RITRATTI – Dopo un lungo peregrinare, a Carmagnola arriva l’affermazione della famiglia Allasia
CARMAGNOLA
Immersa nel verde delle campagne di Carmagnola, dopo diversi chilometri di sterrata, c’è Cascina San Marco, oggi gestita dai fratelli Enzo e Roberto Allasia.
LE ORIGINI
Le radici di questa famiglia affondano nel saviglianese, dove nonno Emanuele (classe 1907) e nonna Maddalena Cavarero (1911) si conoscono, s’innamorano e si sposano. Da Monasterolo, dopo il matrimonio, la coppia si sposta a Villafalletto, in località Termine.
Qui, in un piccolo casolare, la famiglia cresce: nascono i figli Maddalena (1936), Giuseppe (1939) e Bruno (1945), negli anni più complicati del Novecento. Tre bocche da sfamare in più, quando in cascina non si conta che una vacca e qualche gallina.
Così, all’inizio degli anni Cinquanta, in un’Italia pronta al boom economico, la famiglia si trasferisce ancora: a Saluzzo, in regione Croce, affittano una cascina con dieci giornate di terreno e qualche vacca. Passano altri quattro anni e nel 1955 l’ennesimo trasloco, questa volta a Cascina Verona in località Casanova di Carmagnola.
È qui che ad appena 46 anni, nel 1957, scompare mamma Maddalena lasciando da solo il marito Emanuele.
Nel 1965 un altro cambio di indirizzo: questa volta la famiglia, con appena sei vacche, arriva a Ceresole d’Alba, a cascina San Francesco. Finalmente la possibilità di espandersi: pur essendo ancora mezzadri di Francesco Ronco (ricordato dalla famiglia come il primo che diede loro la possiblità di espandersi), le giornate di terra crescono fino ad ottanta, con una stalla di cinquanta metri.
Raggiunta una certa tranquillità, il figlio Bruno si sposa con la coetanea Rita Ruffino e, subito dopo, la sorella Maddalena si unisce a Giuseppe Vico. Resta da “sistemare” ancora Giuseppe che nel 1972 si sposa con Lidia Ruffino, la sorella di Rita: due fratelli sposati con due sorelle. Come sempre all’amor non si comanda.
Lidia, nata a Piobesi nel 1953 è la quarta dei sei figli nati dal matrimonio tra Luigi Ruffino, nato a Monasterolo, e di Marianna Gastaldo. Da questa unione nasceranno anche Luigina (1947), Rita (1949, che – come abbiamo già detto – si è sposata con Bruno Allasia), Annamaria (1951), Bruno (1958) e Maura (1962).
Nel 1973 nonno Emanuele Allasia coglie al volo la possibilità di acquistare Cascina Montetomba (Carmagnola) dove si trasferisce con i due figli e le rispettive compagne e una ventina di vacche.
è in questo periodo che Lidia dà alla luce i primi due figli Enzo (1973) e Roberto (1975).
Nel 1976 la famiglia Allasia costruisce la nuova stalla con 70 capi e aumenta il terreno coltivabile a più di 50 giornate che vengono dedicate a peperoni, tutto lavoro che va a sommarsi alla normale mungitura.
L’ACQUISTO DELLA CASCINA
Poi, nel 1989 l’acquisizione di Cascina San Marco a Carmagnola dove Giuseppe e la moglie Lidia, che nel frattempo aveva fatto nascere anche Danilo (1980) e Antonio (1982), si trasferiscono nel 1991, non prima di aver compleatato alcuni lavori, tra cui il restauro della stalla vuota da oltre 15 anni per contenere le prime sessanta frisone da mungere e ricominciare da zero.
Proprio nel periodo di massima espansione, la questione delle “quote latte” stronca le ambizioni di espansione dell’azienda, che deve necessariamente rallentare la sua crescita. Per questo motivo, terminate le scuole, i due figli più giovani trovano lavoro come gommisti per poi aprire la propria attività nel 2004. Oggi, questa impresa, conta anche 2 dipendenti.
Nel 2002 Roberto si sposa con Daniela Tachis. Dal loro matrimonio nasceranno Davide (2003, che lavora già in azienda, dopo tre anni di meccanica a Bra), Irene (2005) e Michela (2007).
Nel 2006, con la costruzione della nuova stalla che porta ad avere circa 150 vacche in lattazione, la famiglia Allasia lascia la coltivazione dei peperoni.
Nel 2012 è il primogenito Enzo a sposarsi con Antonella. Dalla loro unione, nel 2018, nasce il piccolo Mattia, già appassionato della vita in campagna.
Nello stesso anno la famiglia acquista tre robot per la mungitura e aumenta la stalla dedicata alla lattazione che ora può contenere fino a sessanta vacche in più.
L’azienda non ha alcuna intenzione di fermare l’espansione e nel 2020, con le nuove cuccette, arriva ad avere 300 vacche in mungitura, di cui 130 seguite dai robot; nel 2021 poi l’affitto di una nuova stalla di una azienda che aveva cessato l’attività e la costruzione di una nuova dimora per i circa 150 capi in ingrasso che saranno poi venduti ai macellatori.
Infine entro l’estate entrerà in funzione l’impianto biogas che l’azienda sta facendo costruire proprio in questo periodo per lo smaltimento degli escrementi degli animali e il recupero del digestato.
Con Giuseppe e Lidia, oggi pensionati, che si dividono tra cascina San Marco (e le case dei due figli più giovani per godersi i tanti nipotini), l’azienda oggi è gestita dai due fratelli Enzo e Roberto insieme al nipote Davide e a due collaboratori indiani. Si guarda al futuro con ottimismo e voglia di espandersi, con l’ambizione di aumentare ancora le oltre 500 giornate di terreno (tra quelle in affitto e di proprietà).