PAESANA – Orgogliosamente montano. Nonostante il municipio si trovi a non più di 650 metri d’altitudine, le vallate che circondano il paese superano abbondantemente i 1.500 metri.
Qui d’inverno la neve scende copiosa, le temperature si abbassano e il sale abbonda sui marciapiedi per non far scivolare i passanti. D’estate, chi è alla ricerca di un po’ di refrigerio scappa di corsa sulle pendici dei monti e si ripara all’ombra dei boschi. Con il Monviso a guardare dall’alto, dominando la Valle Po che proprio a Paesana si apre in tutta la sua bellezza.
Emanuele Vaudano è il sindaco del paese che il 15 agosto ospiterà l’atteso concerto di Ferragosto della Rai, l’esibizione dell’Orchestra Bruni di Cuneo che sarà trasmessa in diretta su Raitre nazionale. Nel suo ufficio, in questi giorni, è tutto in fermento com’è facile immaginare se si pensa alla portata mediatica dell’evento.
Sindaco, che cosa potranno ammirare gli spettatori che a Ferragosto sintonizzeranno il televisore su Raitre all’ora di pranzo?
«Un’esibizione musicale di altissimo livello in un palcoscenico d’eccezione, il Bric Lombatera, poco sotto il comprensorio di Pian Muné. Uno scenario naturalistico straordinario, che rappresenta la vera ricchezza di questo territorio. Se sulla bellezza dei luoghi non abbiamo meriti specifici (sono un regalo della natura), tocca però a noi saperli custodire e valorizzare».
Cosa intende dire?
«La nostra è una vallata chiusa, senza sbocchi e senza collegamenti in grado d’incentivare le grandi aziende a investire. Le nostre ricchezze sono le risorse naturali: l’acqua (qui è presente lo stabilimento Acqua Eva), l’aria buona, la neve e il verde. Elementi che, se curati e mantenuti in un certo modo, possono diventare occasione di crescita economica per il paese, attirando flussi turistici affascinati da questo mondo incontaminato ma alla portata di tutti».
Investite soprattutto sull’aspetto turistico di Paesana, dunque?
«Come Amministrazione, crediamo molto in questa vocazione, ma non tralasciamo gli altri settori economici. Qui ci sono ancora molti allevatori, qualche attività artigiana, diversi commercianti e strutture ricettive. I servizi di base sono garantiti: le scuole, la posta e la banca. Credo anche che si potrebbe sviluppare una bella filiera bosco-legno, ma ancora non ha preso piede».
C’è ancora la consuetudine di portare le mandrie in alpeggio?
«Certamente. Sulle nostre vallate, mediamente, pascolano in estate circa 2.500 animali; il versante più sfruttato è quello verso Pian Munè, dove si trova anche l’impianto di risalita. Ogni anno, solitamente nella prima settimana di ottobre (quest’anno sarà il 15 ottobre), organizziamo “Paesana in piazza”, chiedendo ai malgari di radunarsi lungo il Po con le proprie mandrie. È un bel momento di socialità e cultura popolare, oltre a essere occasione per gli artigiani di mettere in mostra le proprie produzioni».
Ha parlato di stazione sciistica. Che impatto ha la presenza degli impianti di Pian Munè?
«Sicuramente positiva, nonostante la stazione non sia direttamente collegata con il centro paese. Gli impianti sono gestiti tramite una concessione pubblica siglata una decina di anni fa; come Comune abbiamo scommesso molto su questo settore, investendo quasi 500 mila euro per la messa a norma e la revisione degli impianti, ma il privato che li ha presi in gestione è stato eccezionale: ha rilanciato la stazione, richiamando un pubblico che prima non c’era».
Un bell’esempio di collaborazione tra pubblico e privato, dunque?
«Sì, ma non è l’unica. Porto l’esempio della nuova area camper. Prima non era altro che un cumulo di rovi, ma grazie all’intraprendenza di alcuni giovani che hanno scommesso sul turismo in valle adesso conta quasi 2.000 soggiorni all’anno. L’Amministrazione ha fatto quel che poteva per sostenere l’iniziativa, ma la vera forza è stata la volontà di chi crede nelle potenzialità di Paesana».
Si vedrà anche questo durante il concerto di Ferragosto?
«Quest’evento è una vetrina irrinunciabile. Nonostante l’impegno organizzativo imponente, abbiamo voluto candidarci a ospitarlo e – un po’ a sorpresa – siamo stati nuovamente scelti (si era già svolto nel 2018). La location scelta è stata quella del Bric Lombatera, un po’ sotto Pian Munè, ma con uno scenario altrettanto mozzafiato. Per raggiungerla occorrerà utilizzare le navette messe a disposizione da BusCompany, lasciando l’auto in paese. Tutte le informazioni tecniche sono sul sito istituzionale del Comune».
E se, tornando a casa, volessimo mettere in tavola un pezzo di Paesana, quale prodotto dovremmo acquistare?
«Qui la filiera è davvero a chilometro zero, dalla carne, ai formaggi, al miele. La “campera” è però, al momento, l’unico prodotto che ha ottenuto la denominazione comunale (De.Co.): si tratta di un pane tradizionale, sfornato in micche grosse, mai inferiore al chilogrammo».