Due anni fa, quando il mondo fu sconvolto dal Covid, praticamente tutto si fermò. E oggi lo dimostrano i dati sul consumo di energia nell’Unione Europea: complessivamente, il consumo tra il 2019 e il 2020 è diminuito del 6%. Ma c’è un settore che, nonostante il mondo si fosse fermato, ha continuato ad andare avanti, garantendo a tutti gli stati membri l’autosufficienza alimentare: è quello dell’agricoltura e della silvicoltura, che – a differenza di altri comparti – hanno aumentato la loro quota di consumo energetico dell’1%. Ad eccezione della Svezia (+1%), tutti gli Stati membri hanno registrato diminuzioni del consumo totale di energia nel 2020 rispetto al 2019. I tassi di riduzione più marcati sono stati registrati in Lussemburgo (-14%), Spagna (-11%) e Italia (-9%). All’altra estremità della gamma di diminuzioni, i tassi di riduzione più bassi sono stati osservati in Romania (-1%), Ungheria e Bulgaria (entrambi -2%).
Diverso il discorso per l’energia consumata dal settore agricolo e forestale: cresciuto il consumo a Malta (+10%), in Portogallo (+8%) e Croazia (+6%), altri in cui è invece diminuito Belgio (-11%), Svezia (-6%) e Romania (-5%).