In vent’anni, le vendite di vino piemontese e italiano negli Stati Uniti sono più che raddoppiate: nel 2024 potrebbero arrivare a sfiorare 1,9 miliardi di euro, il massimo di sempre.

I numeri sono stati forniti da Coldiretti – su base dei dati Istat – in occasione della prima edizione di Vinitaly USA a Chicago, evento che offre ai produttori vitivinicoli italiani un canale di incontro diretto con i buyer americani. Gli Stati Uniti sono il primo consumatore mondiale di vino con 33,3 milioni di ettolitri e per l’Italia rappresentano in valore il mercato più importante: ogni anno, dall’Italia, partono circa 450 milioni di bottiglie.

Gli americani apprezzano particolarmente i vini piemontesi, tanto che il 40% delle bottiglie prodotte in Provincia di Cuneo è destinato al mercato statunitense a cominciare da Barolo DOCG, Barbaresco DOCG. Molto apprezzati sono anche il Moscato d’Asti DOCG, il Roero Arneis DOCG, il Barbera d’Alba DOC e il Nebbiolo d’Alba DOC. Il vino si conferma, così, uno straordinario ambasciatore del Made in Italy che ha un effetto traino anche sulle vacanze, tanto che il 90% dei turisti americani indica il vino e il cibo come il primo motivo di scelta per passare le proprie ferie sulle nostre colline e in Italia. «La presenza al Vinitaly di Chicago rientra nelle iniziative che Coldiretti sta portando avanti per la promozione del vino italiano a partire dalla comunicazione dei suoi valori. Il vino, i vigneti e i viticoltori portano con sé arte, storia, cultura, tradizioni, convivialità, territori, paesaggi, biodiversità, tutela dell’ambiente, enoturismo: un patrimonio da difendere su tutti i mercati, per il quale auspichiamo un sostegno attivo anche da parte dell’Europa», dichiara Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo.

«Intendiamo stabilire un canale di comunicazione permanente per informare ed educare i consumatori americani sul perché il vino italiano è così diverso dagli altri vini prodotti nel mondo, grazie a millenni di cultura e tradizione, oltre ad una assoluta sostenibilità delle tecniche di produzione. Il vino è un ambasciatore insostituibile per promuovere le nostre terre e la nostra biodiversità», afferma il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.