Lasciati alle spalle i periodi di crisi, per il Pecorino Romano si apre una nuova stagione di prospettive. I vertici del Consorzio, intervenuti a Colonia a una delle più importanti fiere alimentari d’Europa, sono decisi a sfruttare il momento, con l’obiettivo di incrementare il giro d’affari delle 12 mila aziende zootecniche e dei 40 caseifici della filiera, per un valore complessivo di circa 480 milioni di euro. La strategia è a puntare sull’export che rappresenta la voce principale del fatturato: circa il 70% arriva da paesi oltreconfine, con gli Stati Uniti in testa (52%), seguiti dall’Unione Europea, Giappone, Canada e Australia. E poi, di differenziarsi, con nuove tipologie di prodotto da affiancare a quello tradizionale: un Pecorino Romano Extra, a ridotto contenuto di sale; una Riserva con almeno 14 – e fino a 30 mesi – di stagionatura; un prodotto di Montagna che presuppone allevamenti sopra i 600 metri di altitudine. È pronto anche lo “Snackorino”, una monoporzione da 20 grammi ispirata alla razione quotidiana che veniva data ai legionari romani (all’epoca era di 27 grammi).