Innovare per essere competitivi, migliorare la sostenibilità aziendale e affrontare le sfide del mercato. Con questa convinzione, 9 imprese italiane su 10 negli ultimi due anni – nonostante l’emergenza sanitaria abbia fermato molti settori – hanno deciso d’investire in innovazione. L’agricoltura non ha smesso di puntare al progresso, focalizzando l’attenzione su macchinari di precisione, tecnologie di miglioramento, raccolta dei dati. Secondo l’ultimo rapporto Agricoltura100, promosso da Reale Mutua in collaborazione con Confagricoltura, gli investimenti delle imprese agricole italiane nei due anni di pandemia hanno riguardato soprattutto la meccanizzazione dell’attività (56,6%), per dotarsi di sistemi e attrezzature di ultima generazione. Il 52,7% ha investito nel rinnovamento delle tecniche di coltivazione e il 48,2% in quelle di allevamento. Le imprese investono anche nella multifunzionalità, per diversificare le attività e diventare più competitive (26,4%), così come nell’aggiornamento delle dotazioni informatiche e digitali (27,1%), nel rinnovamento delle modalità di commercializzazione e marketing (26,4%) e nel potenziamento dei sistemi logistici (18,6%).
La sostenibilità diventa valore chiave: le imprese più sostenibili sono anche le più attente a innovare processi e produzioni. Il 31,7% innova per migliorare la propria sostenibilità ambientale – ad esempio adottando sistemi avanzati di monitoraggio e mappatura delle coltivazioni –, ma molte aziende agricole sono impegnate anche nell’innovazione sociale, consapevoli del ruolo del settore primario verso le comunità locali.