L’apporto di iodio del “latte” vegetale

I rischi della carenza di quest'elemento nelle bevande alternative

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Soy bean, tofu and other soy products

Che le bevande vegetali non siano latte è bene ricordarlo. Non apportano lo stesso contributo al fabbisogno energetico e la loro composizione ha un impatto nutrizionale differente rispetto al latte.

Un recente studio ha valutato il potenziale effetto della sostituzione del latte con le bevande vegetali sull’apporto di iodio che in alcuni Paesi europei, tra cui il Regno Unito, è al di sotto di quanto raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Salute.

La carenza di iodio, soprattutto durante la gravidanza e nei primi anni di vita, costituisce un serio problema di salute pubblica poiché è associata ad un aumento della mortalità neonatale e a severi danni motori e cognitivi nei bambini. In questo contesto, il latte e i prodotti lattiero-caseari, essendo le principali fonti alimentari di iodio nel Regno Unito, possono svolgere un ruolo importante nella prevenzione della carenza di tale nutriente.

Prendendo in esame quattro gruppi di popolazione femminile (tra 1 e 3 anni, tra 4 e 10 anni, tra 11 e 18 anni e tra 19 e 49 anni), lo studio ha dimostrato che la completa sostituzione del latte con le bevande vegetali attualmente in commercio nel Regno Unito potrebbe avere impatti negativi sullo stato di iodio nei soggetti vulnerabili.

Anche se fortificate con iodio, queste bevande non sono equivalenti ad assumere latte vaccino per la presenza di componenti in grado di influire sulla biodisponibilità dello iodio.