È stato avviato dall’Associazione regionale allevatori d’Abruzzo, assieme al partner scientifico dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, l’iter per il riconoscimento dell’Arrosticino d’Abruzzo prodotto Dop. È molto probabile che, se dovesse ottenere il riconoscimento, continuerà a esistere anche l’arrosticino non “tutelato”, ma i mercati di riferimento saranno diversi e paralleli, un po’ come succede con altri prodotti agroalimentari (un esempio: la mozzarella di bufala e la mozzarella di bufala campana Dop). A quanto risulta da un recente report, tra i claim su etichette e confezioni che richiamano l’italianità, quello relativo alle Dop è in crescita.
