Anche negli Stati Uniti ci si attrezza contro le bevande vegetali che si spacciano come latte. Se in Europa la legislazione è molto severa, al di là dell’oceano la Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, muove i primi passi presentando una bozza di raccomandazioni per l’industria sulla denominazione degli alimenti a base vegetale commercializzati e venduti come alternative al latte. La bozza raccomanda che nel caso in cui un prodotto a base vegetale includa il termine “latte” nel suo nome (ad esempio, “latte di soia” o ” latte di mandorla”), e abbia una composizione nutritiva diversa da quella del latte, sia inclusa una dichiarazione nutrizionale volontaria che sottolinea le differenze: questo confronto è basato sui criteri nutrizionali delle bevande alternative messi a punto dal Dipartimento dell’agricoltura (USDA).
La bozza al momento non si applica ad altre alternative ai prodotti lattiero-caseari a base vegetale, come i formaggi a base vegetale o le alternative allo yogurt.
La National Milk Producers Federation ritiene che questa bozza non sia sufficiente sebbene rappresenti un primo passo verso la giusta direzione.