L’agrivoltaico rappresenta una soluzione innovativa e sostenibile che combina la produzione di energia rinnovabile con l’attività agricola, massimizzando l’uso del suolo senza sacrificarne la produttività. In particolare, l’integrazione con l’allevamento di piccoli ruminanti, come gli ovini, dimostra un ottimo potenziale sia in termini economici che ambientali, rendendo questa tecnologia una componente strategica della transizione energetica.
Diversi sono i vantaggi: l’allevamento di ovini sotto i pannelli fotovoltaici permette di mantenere l’erba ad altezza controllata senza l’uso di macchinari o prodotti chimici e questo riduce i costi di manutenzione; inoltre, i pannelli fotovoltaici alterano le condizioni microclimatiche creando zone d’ombra che proteggono gli animali dallo stress da caldo, regolano la temperatura e l’umidità del suolo. Oltre a una crescita vegetativa più uniforme, soprattutto nei periodi caldi, gli impianti agrivoltaici contribuiscono a ridurre l’impronta di carbonio. Tuttavia, l’agrivoltaico presenta alcune criticità: l’impatto iniziale della costruzione è significativo (il suolo viene occupato durante l’installazione dei pannelli) e c’è un’insufficienza di dati su larga scala che analizzino gli effetti in diversi contesti climatici e ambientali. In ogni caso, l’agrivoltaico è una tecnologia che può contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.
