Meno latte per colpa del caldo

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Oltre agli uomini a soffrire il caldo sono anche gli animali. Per lo stress dovuto alle alte temperature, ad esempio, le vacche stanno producendo fino al 10% di latte in meno rispetto ai periodi normali. È questo l’allarme della Coldiretti sugli effetti dell’innalzamento della colonna di mercurio oltre i 40 gradi durante l’estate con le difficoltà maggiori nella pianura padana dove si concentrano gli allevamenti per la produzione di latte. «Se per gli animali domestici come cani e gatti è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano sempre al riparo dal sole e in luoghi ben areati, per le mucche – sottolinea la Coldiretti – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. In soccorso sono già scattate le contromisure anti-afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché, con le alte temperature di questi giorni, ogni singolo animale è arrivato a bere fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi più freschi. In funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per aiutare a sopportare meglio la calura. Al calo delle produzioni di latte si aggiunge dunque anche un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo».

Le difficoltà nelle stalle si aggiungono ai danni subiti dalle coltivazioni nelle campagne dove per l’afa africana bruciano frutta e verdura pronte per la raccolta. Con le temperature superiori ai 35 gradi, infatti, anche le piante sono a rischio stress idrico e colpi di calore che compromettono la crescita dei frutti negli alberi, bruciano gli ortaggi e danneggiano i cereali.