Due anni per approvare misure che limitino la circolazione e la diffusione dei contenitori in plastica, così da raggiungere il primo obiettivo (una riduzione importante degli imballaggi costruiti con questo materiale) entro il 2026. È la prima scadenza fissata dalla nuova direttiva europea, approvata in via definitiva, per limitare l’utilizzo di imballaggi in plastica, che spesso di trasformano in rifiuti di difficile smaltimento.
Il testo approvato, anche grazie agli interventi di Assolatte, prevede criteri più restrittivi per l’individuazione dei “food containers”che saranno soggetti alla nuova normativa. La direttiva invita gli stati membri dell’Unione Europea ad adeguare le proprie leggi nazionali fissando obiettivi da raggiungere e i tempi in cui farlo.
GLI OBIETTIVI
Ad esempio, entro il 2021 dovrebbe essere introdotto il divieto d’uso delle cannucce in plastica e entro il 2024 l’obbligo di costruire tappi e coperchi di contenitori per bevande con una capacità fino a tre litri in modo che restino attaccati ai contenitori stessi. Le bottiglie in plastica dovranno contenere almeno il 25% di plastica riciclata entro il 2025, percentuale che sale al 30% entro il 2030. Entro la fine del 2024 si applicherà poi la responsabilità estesa degli operatori, compresi i riempitori degli imballaggi, che dovranno coprire i costi per campagne di sensibilizzazione rivolte ai consumatori per informarli e incentivarli ad adottare comportamenti responsabili sulla dispersione dei rifiuti in plastica.