Il presepe storico di Cavallermaggiore spegne quest’anno 46 candeline, confermandosi tra i più longevi della nostra Provincia Granda. Ma non solo, con i suoi oltre 15.000 passaggi nel periodo delle festività 2022, si conferma la sua indiscutibile valenza turistica.
La tradizione dei presepi è antica e molto sviluppata in Europa e in Italia e genera movimenti di turisti e visitatori. La curiosità, la voglia di avvicinarsi alla Sacra Famiglia scoprendone sempre nuove interpretazioni legate anche ai luoghi di realizzazione, le abilità con le quali interi paesi sono ricostruiti e la fantasia con cui mestieri e scene di vita comune sono rappresentate sono ogni anno un grande elemento di richiamo e di comunità. Il presepe ci permette di entrare a pieno contatto con il vero spirito natalizio, riavvicinandoci a quella Vita e a quella Luce che ogni anno ricordiamo con il Santo Natale.
Auguri a tutti.
Mauro Bernardi, presidente Atl Cuneo
Camminare nel nostro presepio è un’esperienza unica, un viaggio attraverso ambientazioni che narrano la vita con emozionante maestria.
Le statue, dalla magnificenza del 1700 all’anima più semplice dell’800, raccontano storie di antiche tradizioni.
Nel mercato, nella grotta e tra i re magi, occhi di vetro guardano scene che sembrano cristallizzare lo stupore di chi li osserva.
I movimenti delle statue del 1800 svelano mestieri piemontesi, mentre quelle provenzali del 1900, in terracotta e stoffa, arricchiscono il presepio di prospettive e magia.
In questo luogo, la comunità si ritrova, unisce il passato al presente, celebrando la gioia della buona novella e la magia di un tempo che vive eterno nei cuori. Grazie ai volontari che ogni anno rendono speciale il nostro Natale.
Davide Sannazzaro, sindaco Cavallermaggiore
Quarantasei anni di rappresentazioni con una sola interruzione dovuta alla pandemia nel Natale 2020.
Il presepe storico meccanico di Cavallermaggiore attrae visitatori da lontano e vanta numeri da record, in particolare negli anni pre Covid. Ce lo racconta Marco Leone, tra i volontari che ogni anno si adoperano per regalare la sacra rappresentazione alla comunità locale e non solo.
Partiamo dai numeri che segnalano presenze particolarmente importanti, con picchi oltre i 22 mila visitatori.
«Sì. Il Natale 2019, prima che si cominciasse a parlare di restrizioni e mascherine, è stato il nostro anno d’oro con gli oltre 22 mila passaggi. Purtroppo la chiusura forzata ha toccato anche noi che abbiamo dovuto fermarci per un’edizione, nonostante l’allestimento fosse già pronto con la speranza, fino all’ultimo, di poter accogliere i visitatori. Poi abbiamo, come tutti, attraversato l’anno del green pass con la misurazione della temperatura che ha reso l’impresa più difficoltosa, accompagnata dai timori delle persone che hanno inevitabilmente fatto calare le presenze.
Per quest’anno abbiamo già delle prenotazioni di gruppi e scolaresche che possono organizzare visite fuori dal normale orario di apertura».
Quanti siete e quando iniziate a occuparvi di questo ambizioso progetto?
«Siamo una decina di appassionati e fortunatamente abbiamo formato un bel gruppo, nel quale ci sentiamo affiatati. Recentemente abbiamo avuto l’ingresso di tre nuovi aiutanti che ci hanno confermato di avere trovato un clima piacevole. Ovviamente quando c’è da lavorare si lavora, ma ci divertiamo anche. Il nostro impegno si interrompe giusto per qualche mese tra la primavera e l’estate. Appena archiviata la festa del paese, a fine agosto, cominciamo a pensare all’allestimento del Natale, e ovviamente ci vuole un certo impegno anche dopo le festività, quando ci dedichiamo a smontare il tutto».
Non avete mai pensato di far pagare un biglietto d’ingresso?
«Per noi deve continuare a essere un’iniziativa gratuita. La nostra finalità non è assolutamente quella di fare cassa. Vogliamo che i visitatori siano liberi di ripetere anche più tour, perché ogni volta si possono scoprire particolari differenti. Grazie alle offerte riusciamo a rientrare delle spese per quello che riguarda i materiali, il resto viene devoluto alla parrocchia».
Quali sono le novità di quest’anno?
«I camini che fumano e i ballerini che danzano che, diciamolo, ci hanno fatto sudare non poco. E poi abbiamo riesumato il castello con il ponte levatoio. Ci siamo anche dedicati a una nuova cascata con dei giochi d’acqua e siamo felici di aver ritrovato la ghiaia bianca perchè crea un effetto particolarmente bello. I vari piani della struttura sono stati rivisti per sfruttare al meglio lo spazio».
APERTURE
Dal 23 dicembre al 7 gennaio con orario 14.30/18.30 nei giorni feriali; 10/12 e 14.30/18.30 nei festivi. Chiuso la mattina del primo gennaio. Aperture straordinarie: 8, 10, 17 dicembre (10/12 – 14.30/18.30); 9, 16 dicembre (14.30/18.30); 24 dicembre (21/23); 14 gennaio (10/12 – 14.30/18.30).