Per l’Europa: Cava, Champagne, Feta, Irish whiskey, Münchener Bier, Ouzo, Polska Wódka, Porto, Prosciutto di Parma e Queso Manchego. Per la Cina: Pixian Dou Ban (Pasta di fagioli Pixian), Anji Bai Cha (Tè bianco Anji), Panjin Da Mi (Riso Panjin) e Anqiu Da Jiang (Zenzero Anqiu).
Queste sono solo alcune delle indicazioni geografiche oggi protette sia in Unione Europea che in Cina grazie a un accordo bilaterale per proteggere da imitazioni e usurpazioni un centinaio di prodotti tipici. «I prodotti a indicazione geografica europea sono rinomati in tutto il mondo per la loro qualità e i consumatori sono disposti a pagare un prezzo più elevato perché si fidano dell’origine e dell’autenticità di questi prodotti, ricompensando in questo modo gli agricoltori», dice Phil Hogan, commissario per l’Agricoltura. Con un volume che ha raggiunto i 12,8 miliardi di euro, per l’UE la Cina è la seconda destinazione delle esportazioni agroalimentari nonché la seconda destinazione delle esportazioni di prodotti protetti come indicazioni geografiche (di cui costituiscono il 9 % del valore) che comprendono vini, prodotti agroalimentari e bevande alcoliche.