L’Italia si conferma ancora in testa per quanto riguarda le superfici coltivate a biologico: sono il 17% delle terre coltivate, contro una media europea che si ferma al 9 e ben lontana dagli obiettivi strategici del Farm to Fork per il 2030 che vorrebbero un quarto dei campi a biologico. Nel 2022 le vendite alimentari bio nel mercato interno (consumi domestici e fuori casa) hanno raggiunto 5 miliardi di euro e rappresentano il 3,5% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. A trainare la crescita sono i consumi fuori casa che hanno superato il miliardo di euro, segnando una crescita del +53% rispetto al 2021 grazie alla dinamica sia della componente legata alla ristorazione collettiva (+20%) che a quella della ristorazione commerciale (+79%).
Esaminando le categorie di prodotti bio a peso imposto maggiormente vendute troviamo al primo posto la drogheria alimentare (pasta, prodotti da forno, conserve, sughi) con un peso del 57% sul totale delle vendite, seguono il fresco (20%) – formaggi, salumi, yogurt, uova- e l’ortofrutta (13%). Le carni bio fanno registrare una crescita maggiore rispetto al comparto nel totale agroalimentare (+10%).
Molto positiva la performance dell’export bio: nel 2022 le vendite sui mercati internazionali hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita del +16%. Il riconoscimento del bio Made in Italy è testimoniato anche della crescita di lungo periodo (+181% rispetto al 2012, un valore quasi triplicato) e dalla quota di export sul paniere (peso del 6% sull’export agroalimentare italiano totale nel 2022 a fronte di un 4% di dieci anni fa).