L’emergenza sanitaria in corso ha modificato le abitudini di spesa degli italiani, costretti a limitare gli spostamenti e a rifornirsi di prodotti alimentari non quotidianamente. Con bar e ristoranti chiusi, il fatturato del settore ristorazione (che nel 2017, ultimo dato disponibile, si aggirava attorno agli 83 miliardi di euro) è indubbiamente destinato a calare.
Sono invece cresciuti, come rileva un’indagine di Confagricoltura, i prodotti a lunga scadenza facilmente conservabili come riso (+33%), pasta (25%), scatolame (29%), sughi e salse (19%). Secondo l’associazione di categoria, in questi mesi ci sarà un’impennata degli acquisti (trascinati dalla paura della quarantena), per poi riassestarsi in un secondo momento. «Tutti i prodotti alimentari sono disponibili e l’agricoltura non è ferma – spiegano da Confagricoltura –. Pertanto raccomandiamo a tutti di acquistare solo la giusta quantità di prodotti per evitare inutili sprechi».