Scongiurati nuovi dazi sull’export

Il caso Airbus non penalizza i rapporti commerciali con gli Usa

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Cosa c’entrano gli aeroplani con il cibo? C’entrano perché nella disputa tra Unione Europea e Stati Uniti circa gli aiuti di stato concessi al colosso Airbus (l’azienda che produce appunto gli aeroplani), a rimetterci potevano essere anche i prodotti alimentari italiani su cui pendeva la scure di ulteriori incrementi sui dazi per le esportazioni.

Pericolo scampato, fortunatamente: il contenzioso tra le due sponde dell’oceano, non avrà ripercussioni sul settore agroalimentare. Restano tuttavia in vigore le tariffe aggiuntive del 25% entrate in vigore a metà dello scorso anno, che riguardano eccellenze italiane come il Gorgonzola, la Fontina, salumi e altre specialità. Unanime il commento positivo delle associazioni agricole.  Confargricoltura, tramite il presidente Massimiliano Giansanti, chiede di sfruttare quest’occasione – vista la disponibilità degli Usa a negoziare un accordo con l’Europa per mettere fine al contenzioso – per raggiungere un’intesa complessiva ed eliminare completamente i dazi sui prodotti italiani. Ettore Prandini, presidente Coldiretti, evidenzia come gli Stati Uniti siano il primo mercato extraeuropeo per il made in Italy, con circa 4,9 miliardi di esportazioni e le contromisure protezionistiche aggiuntive avrebbero penalizzato i 2/3 dei prodotti (circa 3 miliardi di euro).  Chiede un’azione politico-diplomatica per azzerare i balzelli su formaggi, salumi e liquori anche Dino Scanavino, vertice Cia.