In un momento in cui l’attenzione sul benessere e sulle condizioni di vita degli animali è massima, si stanno conducendo numerosi studi sui cambiamenti da introdurre negli allevamenti delle bovine da latte affinché queste possano condurre un’esistenza più simile a quella che vivrebbero fuori dalla stalla.
Tra i temi trattati in queste ricerche, come evidenziato in uno studio dell’Università di Unam (Messico) e Padova, c’è la separazione precoce del vitello dalla madre, che negli allevamenti avviene immediatamente dopo il parto per innumerevoli ragioni. Secondo alcune pubblicazioni, riconducibili a gruppi di ricerca del Nord Europa, Canada e Australia, la separazione precoce di vacca e vitello avrebbe delle ricadute negative sul lungo periodo ed è necessario studiare sistemi alternativi a tale consuetudine.
E si stanno conducendo degli studi per verificare la sostenibilità (ambientale ed economica) nel lasciare per un tempo più prolungato il piccolo sotto la madre. Ma per farlo è necessario che tutti gli attori coinvolti nel processo (consumatori, allevatori, consulenti, veterinari, caseifici) comunichino tra loro per approcciarsi in modo multidisciplinare alla questione e limitare gli sprechi del ciclo produttivo. Insomma, in un futuro non troppo lontano, nelle stalle i vitelli potrebbero restare più tempo assieme alla propria madre senza che produttività dell’azienda ne possa risentire in modo significativo.