La siccità che sta colpendo l’Italia non è un problema solo per le coltivazioni. Anche gli allevamenti patiscono le conseguenze di una stagione particolarmente arida, senza precipitazioni significative e di temperature che in alcuni casi raggiungono i limiti di guardia.
A soffrire, nelle stalle, sono le vacche che – come segnala Coldiretti – arrivano a produrre fino al 10% di latte in meno a causa del caldo, ma è soprattutto l’assenza di foraggio a preoccupare gli agricoltori (in alcune zone d’Italia la resa è stata dimezzata) alle prese con un’impennata dei prezzi. «Un’emergenza nazionale che riguarda coltivazioni e allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si preannuncia peggiore di quella del 2003 – dicono dall’associazione di categoria –. Per le vacche, il clima ideale è tra i 22 e i 24 gradi: oltre quel limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte, un decimo in meno del solito. Per questo nelle stalle sono in funzione tutti i sistemi per migliorare le condizioni in cui la mandria vive, ma questi richiedono acqua ed energia che, in questo momento, rappresentano beni limitati e molto costosi».