Un accordo di filiera per dare stabilità al settore, alla produzione di pecorino e garantire un’equa retribuzione ai pastori sardi.
Oggi più che mai, con l’incognita delle esportazioni negli Usa (che nei primi due mesi dell’anno hanno fatto registrare incrementi considerevoli, ma che sono ora minacciate dal lockdown prolungato delle scorse settimane), il comparto chiede una condivisione di progetti per scongiurare fluttuazioni, mettendo a repentaglio la produzione del Pecorino.
«Gli eventi imponderabili come il Covid, ma anche il pericolo dazi degli Usa o la stessa guerra del latte dello scorso anno sono dei fattori straordinari che stravolgono il mercato. Proprio per attutire anche questi colpi è oltremodo necessario un tavolo permanente della filiera che sappia programmare a monte e riesca a tenere la barra dritta nei momenti critici garantendo più stabilità a tutti gli attori della filiera e soprattutto all’anello più debole i pastori, sui quali si tende sempre a scaricare la crisi, pagandone a caro prezzo le conseguenze», dicono da Coldiretti Sardegna, che porta come esempio virtuoso l’accordo fatto con il caseificio cavallermaggiorese Biraghi per la prodizione del Pecorino Etico Solidale, che sta portando importanti benefici ed è frutto di una programmazione a monte che sta reggendo i momenti straordinari di questi ultimi anni.