Alle porte di Murello,cascina La ceresa dei fratelli Godano
MURELLO
Nessuno in cascina si sarebbe stupito se, leggendo tra le pagine del libro, avesse riconosciuto i tratti di qualche familiare o la descrizione dei terreni che erano soliti lavorare. Forse perché la campagna raccontata ne “La Bufera”, romanzo storico di fine Ottocento, è proprio quella alle porte di Murello e perché per la famiglia Calandra la nonna aveva prestato servizio come domestica per molti anni. Chissà se, per trovar ispirazione, il romanziere fece mai una passeggiata a Tetti Spertini, là dove tutt’oggi ancora si trova l’azienda agricola dei fratelli Godano. Nessuno potrà mai saperlo, così come nessuno potrà mai dire con certezza se quel nome (“Cascina La Ceresa”) sia – come pare – dovuto a tanti ciliegi che là attorno fiorivano. Le uniche certezze sono i risultati a cui, dopo tre generazioni d’impegno e sacrificio, l’azienda è riuscita a raggiungere. Un’azienda agricola che, passo dopo passo, ha accettato le sfide e saputo crescere per arrivare a oggi con un centinaio di animali in mungitura (220 capi in totale) e una produzione giornaliera attorno ai 30 quintali di latte.
LE ORIGINI
La memoria arriva fino a Giuseppe Godano, classe 1892. Lui lavora in cascina, accudisce gli animali, mentre la moglie Maddalena Gattino si occupa delle faccende domestiche. E non soltanto in casa sua, ma anche in quella dei Calandra (in particolare della figlia di Davide, fratello scultore del romanziere Edoardo). Lei, originaria delle campagne del Vernetto – a metà strada tra Villanova e Murello – si trova spesso faccia a faccia con la borghesia torinese, ambiente nel quale si muove con discrezione e professionalità. E quando torna a casa dal marito (che manda avanti l’azienda con gli altri due fratelli) racconta aneddoti e curiosità, come quella volta che ritrovò – dopo una serata passata a cercare dappertutto – un anello di brillanti in una fessura del pavimento. Una scoperta che le valse l’infinta riconoscenza della padrona.
LA II GENERAZIONE E IL DRAMMA DELLA GUERRA
Poco per volta la cascina cresce e cresce anche la famiglia di Giuseppe: nascono Giuseppe, Giovanni, Domenica e Cesare. La vecchia stalla e la piccola casa cominciano a essere troppo strette per tutti, così i fratelli di Giuseppe (papà) decidono di prendere altre strade e separano l’attività. Intanto i figli crescono e aiutano il capofamiglia nei lavori dei campi, ma il dramma della II Guerra Mondiale non fa sconti a nessuno. Il primogenito Giuseppe (classe ’22) è costretto a partire con gli Alpini per il fronte russo. In terra straniera, oltre a conoscere gli orrori del conflitto, deve fare i conti con il generale inverno. Sopravvissuto ai combattimenti, riesce a tornare a Murello: con la parte inferiore del corpo completamente congelata, impossibilitato a dare una mano in azienda, viene dichiarato invalido. Proprio nei giorni in cui il primogenito rientra in Italia, il papà Giuseppe muore. Cesare ha appena otto anni. È il fratello Giovanni a prendere in mano la situazione. Capi piemontesi nella stalla, campi da coltivare, cascine vicine da aiutare nei lavori più faticosi. Intanto Cesare da bambino diventa ragazzo e poi uomo. In cascina tutto si fa a mano, dalla raccolta dell’erba alla mungitura. Nella stalla ci sono già una trentina di capi, fuori un recinto con un cavallo. E poco distante, in paese, c’è l’amore: si chiama Catterina Spertino e diventa la sua sposa nel 1963. Non passa molto tempo e la famiglia si allarga. Nel ’64 nasce Giuseppe, sei anni più tardi Giacomo e poi Gianmaria (’73) e Maddalena (’78). È la terza generazione di Godano a far crescere “Cascina La Ceresa”, la generazione che oggi si occupa di mandare avanti l’azienda. Giacomo, dopo gli studi in Agraria a Carmagnola, nel’80 affianca ufficialmente il papà, anche se la stalla è stata la sua seconda casa fin da piccolo. Giacomo si aggiungerà qualche tempo dopo, così come Gianmaria.
NUOVE SFIDE
Sono anni di fermento, ma anche di scelte importanti. Nell’85, in tutto il territorio, è necessario risanare le stalle per via della Tbc: via i capi piemontesi, arrivano le frisone canadesi. Sono una quarantina, acquistate grazie a un intermediario di Milano. Per rispondere alle esigenze, s’inizia a costruire la nuova stalla. Arriva anche la sala mungitura (1986), che resterà “in servizio” fino al 2013, quando i fratelli Godano decidono di riammodernarla. Nel frattempo l’azienda cresce alla volta, si costruisce una nuova stalla (2001), s’ingrandiscono le famiglie: Giacomo sposa Michela Parodi, Gianmaria si unisce con Laura Basso. Arrivano anche i figli. Chissà se tra di loro c’è qualcuno intenzionato a scrivere un nuovo capitolo di questa storia ultracentenaria .
1892
Nasce Giuseppe, capostipite della famiglia, che gestisce la cascina con i due fratelli mentre la moglie Maddalena presta servizio come domestica in casa Calandra
1922
Arriva il primogenito Giuseppe, seguito da Giovanni, Domenica e Cesare
1942
Tempo di guerra: il figlio Giuseppe parte per il fronte russo, da cui riuscirà a tornare a caro prezzo
1963
Cesare, il più giovane, si sposa con Catterina: avranno tre figli (Giuseppe, Giacomo e Gianmaria), la terza generazione oggi impegnata in cascina
1985
Rivoluzione in cascina: via le piemontesi, arrivano le frisone e si costruisce la nuova stalla
2001
L’azienda si amplia ulteriormente con la costruzione di un nuovo ricovero per animali
2013
Ammodernamento della sala mungitura