Negli ultimi anni si sono moltiplicati studi scientifici per valutare alternative all’utilizzo dell’insilato di mais nell’alimentazione delle bovine, in un’ottica di salvaguardia delle risorse naturali e di sviluppo di sistemi meno impattanti per l’ambiente. Un recentissimo studio condotto dall’Università di Pisa ha analizzato gli effetti di una sostituzione di quest’alimento con l’insilato di triticale, valutando i parametri ematologici, metabolici, immunologi e produttivi delle vacche da latte.
Il triticale è una possibile coltura alternativa al mais, caratterizzata da una resa elevata, un basso consumo di acqua e una scarsa suscettibilità alle malattie fungine dei cereali, il cui amido mostra una digeribilità ruminale decisamente buona. Nello studio condotto dalla dottoressa Lorella Giuliotti non sono emerse differenze significative per quanto riguarda il peso corporeo dell’animale, così come alterazioni nei parametri di salute: tutti i valori rientravano nell’intervallo di riferimento considerato valido per bovine sane. Anche i parametri immunologici e metabolici non hanno mostrato differenze significative, confermando che il passaggio da insilato di mais a insilato di triticale non comporta situazioni di stress per le vacche.
Infine, è stato dimostrato che la sostituzione totale non ha influito sulla resa e sulla composizione del latte, confermando che il triticale non altera le performance produttive.