Virtuosi negli allevamenti da carne

L'Italia utilizza il 25% di acqua in meno rispetto alla media

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In Italia, per allevare una vacca da carne si utilizza circa il 25% in meno di acqua rispetto alla media mondiale, mentre le emissioni riferite a tutta la zootecnica – secondo i dati Ispra – sono solamente il 5,9%, di cui il 3,5% riferito ai soli allevamenti da carne contro una media mondiale del 14,5% (dati Fao).

A riferirlo, a margine di un convegno, è l’Accademia Nazionale dell’Agricoltura, realtà nata qualche tempo fa per contrastare la disinformazione in tema alimentare. Durante il convegno, è emerso – ad esempio – come non esiste alcuna relazione diretta con le patologie associate unicamente al consumo di carne rossa, che anzi (se consumata entro certi limiti previsti dalle linee guida nazionali) contribuisce favorevolmente all’apporto di alcuni componenti rilevanti per al benessere.

«È doveroso informare adeguatamente i consumatori, orientandoli verso stili di vita equilibrati ed abitudini alimentari sane, senza cadere in immotivate paure – dicono dall’Accademia Nazionale di Agricoltura –. In quest’ottica un prodotto come la carne rossa, storicamente indispensabile per una corretta ed equilibrata alimentazione, deve essere presentato con un corredo d’informazioni che, da una parte mettano in evidenza i rischi connessi ad un consumo inappropriato, ma dall’altra valorizzino le proprietà positive di questo alimento».